PALERMO – Sicurezza dei sentieri di accesso e fruibilità della Riserva naturale orientata di Cavagrande, nel territorio dei Comuni di Avola, Noto e Siracusa: l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e diretto da Maurizio Croce ha pubblicato la gara per le indagini tecniche preliminari. E’ un ulteriore passo in avanti per il recupero complessivo dell’area in vista della stesura del progetto esecutivo. Nella fattispecie, si tratta di rilievi topografici e geostrutturali indispensabili per capire dove e come intervenire in un sito di grande valore naturalistico e turistico, chiuso parzialmente dal 2 luglio 2014.
L’area ha una estensione di 2.760 ettari ed è caratterizzata, per un tratto di circa dieci chilometri, dal corso del fiume Cassibile, che ha scavato nella roccia estesi canyon, con pareti a strapiombo sulle vallate del fiume, dove si sono creati dei laghetti naturali. La riserva presenta delle criticità non risolte e che riguardano il pericolo di distacco di massi sui sentieri di accesso e sulle aree di visita.
Negli ultimi anni, purtroppo, si sono registrati incidenti gravissimi che hanno determinato la chiusura degli accessi alla riserva denominati Scala Cruci e Mastra Ronna nonché il transito lungo detti sentieri per il raggiungimento del fondo valle. L’unico ingresso oggi aperto è quello di Carrubella e comunque rimane limitata la parte di riserva che è possibile visitare.
L’obiettivo dell’intervento è quello di individuare una mappatura del rischio di tutta l’area attraverso uno studio approfondito che consentirà di individuare gli interventi più idonei ad aumentare il fattore di sicurezza in tutti i versanti.
Riserva di Cavagrande, finanziate le indagini tecniche utili al progetto
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