PALERMO – Le recenti relazioni di natura geologica sul monte che sovrasta la zona sud del centro abitato di San Giuseppe Jato, Comune del Palermitano, non lasciano dubbi: il pericolo di crolli dalle pareti rocciose è reale. D’altronde, su quella porzione di costone, dove fino a una trentina d’anni fa era attiva una cava, si erano già rese necessarie in passato alcune opere di consolidamento senza che, tuttavia, si potesse realizzare un progetto di difesa completo. L’intervento sarà assicurato adesso dall’Ufficio contro il dissesto idrogeologico guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
Il finanziamento complessivo ammonta a un milione e 650mila euro e la Struttura diretta da Maurizio Croce ha già pubblicato la gara per affidare i lavori, fissando al prossimo quattordici gennaio il termine ultimo per ricevere le domande. Il versante sul quale si dovrà intervenire è interessato da un’intensa fratturazione, che è stata amplificata proprio dalle attività di estrazione del materiale dell’ex cava “Traina” e che ha determinato la formazione di un numero elevato di blocchi instabili di dimensioni variabili.
Sarà, dunque, necessario, realizzare una serie di barriere paramassi e procedere all’imbracatura, mediante funi d’acciaio, degli elementi lapidei più piccoli. Le porzioni di roccia di grosse dimensioni saranno invece bloccate con tiranti e chiodature e dovranno, inoltre, essere applicati alcuni pannelli di rete ad alta resistenza.
San Giuseppe Jato, via alla gara per scongiurare il rischio crolli sull’abitato
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