CATANIA – Promozione della ricerca collaborativa e del trasferimento tecnologico, sostegno all’innovazione delle imprese e alle infrastrutture di ricerca, realizzazione e potenziamento di spazi dedicati per la promozione dell’innovazione.
Sono gli indirizzi strategici della programmazione regionale 2021-2027, individuati nell’ambito dell’Obiettivo di Policy 1 “Un’Europa più competitiva e intelligente” e mirati alla promozione di una trasformazione economica innovativa, intelligente e sostenibile in coerenza con gli obiettivi del Green Deal europeo, che, nell’aula magna del Polo Bioscientifico, sono stati presentati da Carmelo Frittitta, dirigente generale del Dipartimento regionale delle Attività produttive.
Una giornata di studio dal titolo “Scenari e prospettive del settore agroalimentare siciliano fra investimenti, sostenibilità e innovazione” organizzata dall’assessorato regionale alle Attività produttive, dal Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente e dall’Accademia dei Georgofili.
«Gli interventi intendono affrontare la sfida del rafforzamento delle capacità di innovazione delle imprese, favorendo il trasferimento tecnologico tra gli attori del sistema produttivo e il mondo della ricerca, anche con il coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni e della società civile – ha spiegato il dirigente Carmelo Frittitta dopo i saluti del vice direttore del Di3A Daniela Romano e del presidente Accademia dei Georgofili – sezione Sud-Ovest Rosario Di Lorenzo -. Per creare maggiore valore aggiunto e maggiore competitività il settore agroalimentare necessita di un potenziamento mediante l’attivazione di processi di innovazione e di digitalizzazione. Si tratta di promuovere processi di innovazione incentrati su aspetti di natura tecnologica e anche su ambiti organizzativi. Dalle analisi elaborate per la definizione del documento di Strategia S3 Sicilia si registra da parte delle imprese dell’agroalimentare una propensione all’innovazione congiunta di prodotto e di processi di produzione, ad investire nella logistica, specie in relazione al rispetto della catena del freddo, nel design e nel packaging dei prodotti destinati direttamente ai consumatori».
E proprio l’Università di Catania, così come ha spiegato il rettore Francesco Priolo nel suo intervento, «già da tempo è in prima fila nello sviluppo di progetti e ricerche in campo agroalimentare, promossi da bandi regionali e nazionali, in linea con la programmazione regionale». «Grazie ai fondi regionali e a quelli del Next Generation Eu possiamo finalmente far crescere il territorio siciliano» ha aggiunto il rettore evidenziando che «proprio nell’ambito del settore agroalimentare, grazie ai finanziamenti del Pnrr, l’ateneo è entrato a far parte del Centro nazionale di eccellenza “Agritech”, un vero e proprio “bollino blu” anche per la Sicilia».
«Le tecnologie dell’innovazione possono avere un ruolo determinante per lo sviluppo dell’intero sistema agroalimentare incidendo su quattro tematiche chiave: produttività, qualità, sostenibilità e tracciabilità delle produzioni – ha aggiunto la prof.ssa Alessandra Gentile del Di3A dell’Università di Catania -. Le tecnologie dell’innovazione possono favorire la resilienza dei sistemi produttivi regionali ai cambiamenti climatici in corso e migliorare la qualità, la sicurezza e la sostenibilità delle produzioni “dal vivaio alla tavola”».
A seguire Giuseppe Ammavuta, dirigente del Servizio 5.S del Dipartimento regionale delle Attività produttive, ha sottolineato che, nell’ambito del Po Fesr Sicilia 2014-2020, su 103 progetti finanziati, ben 18 riguardano l’agroalimentare, per un importo di oltre 37 milioni di euro, per iniziative mirate principalmente all’ottimizzazione delle produzioni, alla valorizzazione dei sottoprodotti e degli scarti delle produzioni agroalimentari, in particolare attraverso lo sfruttamento e la valorizzazione di biomasse» ha concluso.
Sulla Strategia S3 Sicilia è intervenuta Claudia Lentini, esperta in ricerca, sviluppo e innovazione e smart specialisation strategy della Regione, evidenziando, tra gli obiettivi, «l’ampliamento della platea degli innovatori siciliani, la promozione, il sostegno e lo sviluppo delle eccellenze tecnologiche e delle filiere innovative oltre la mitigazione degli effetti della crisi pandemica e delle crisi che si sono avvicendate nel volgere di pochi anni».