Approvate dall’Organismo provinciale di coordinamento in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, le indicazioni operative per la prevenzione dell’esposizione dei lavoratori al caldo.
Il documento, condiviso con le parti sociali nel corso della seduta dell’Organismo provinciale dello scorso 27 luglio, contiene prime importanti misure di tutela dei lavoratori esposti a rischio di stress termico.
«Abbiamo immediatamente accolto la richiesta di alcune associazioni sindacali sulla problematica legata alle alte temperature – spiega Antonio Leonardi, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catania e presidente dell’Organismo provinciale – al fine di individuare e predisporre degli indirizzi comuni finalizzati alla tutela dei lavoratori che operano principalmente nei settori legati all’agricoltura e all’edilizia, e che, durante la loro attività lavorativa sono costretti ad operare in ambienti caratterizzati da elevati valori di temperatura e umidità. Questo potrebbe rappresentare un piccolo passo, nelle more che vengano elaborate e condivise specifiche linee guida possibilmente a carattere regionale, così come è stato già fatto in altre Regioni».
Le indicazioni operative si propongono come uno strumento agevole, per datori di lavoro, lavoratori, soggetti preposti alle attività di prevenzione e rappresentanti sindacali, per la tutela della salute dei lavoratori che operano in ambienti all’aperto o al chiuso con temperature elevate.
Il documento è in linea, altresì, con la guida informativa dell’Inail per la gestione del rischio caldo che, sottolinea Artuso Diana, direttore Provinciale Inail Catania, rappresenta un valido supporto per le imprese che devono effettuare la valutazione del rischio da stress termico e per i lavoratori.
Fra i punti centrali evidenziati nelle indicazioni operative, si rilevano:
• la necessità di limitare l’attività lavorativa nelle ore più calde della giornata
• l’introduzione di pause più brevi ma frequenti
• la possibilità di mettere a disposizione dei lavoratori aree ombreggiate e punti di ristoro dove potersi idratare e rinfrescare.
Particolare attenzione è stata rivolta anche al potenziamento delle attività di vigilanza.
Chiesti, dalle Organizzazioni sindacali, controlli più serrati e maggiore coordinamento.
Sul punto si registra la piena convergenza dell’Ispettorato del Lavoro di Catania, guidato da Francesco Corsaro, che ha rilanciato l’impegno per una maggiore sinergia con l’Asp di Catania al fine di incrementare l’attività di vigilanza.
Sugli sviluppi del sistema di vigilanza e controllo in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, introdotti dalla legge 215/2021, si è soffermato anche Leonardi. «A livello nazionale – spiega – è stato già costituito un tavolo di lavoro con componenti del Ministero della Salute, Ministero del Lavoro, Regioni e Ispettorato Nazionale del Lavoro, ed è stato prodotto un documento, riguardante le linee di coordinamento tra Aziende sanitarie e Ispettorato del lavoro, che dovrà, a cascata, essere declinato a livello regionale e provinciale per attuare il coordinamento tra i due enti».
Sul tema Asp di Catania, Ispettorato del Lavoro e Inail torneranno a incontrarsi per definire le specifiche modalità di coordinamento e scambio reciproco di informazioni.
Presenti ai tavoli per la condivisione delle indicazioni operative, fra i componenti dell’Organismo, Giuseppe Gugliotta (su delega del comandante provinciale dei Vigili del Fuoco) e Santo De Luca (direttore dello Spresal) e, per le organizzazioni datoriali e sindacali, Roberto Prestigiacomo (Comitato consultivo Inail), Francesco Romano (Confindustria Catania), Antonio Piana (Esec), Alfio Turrisi (Fai-Cisl), Maurizio Attanasio (Cisl), Marino Antonino (Uil e Uila), Antonio Mazzaglia (Confartigianato Catania), Andrea Milazzo (Cna Catania), Orazio Platania (Upla-Claai Catania).
L’Organismo provinciale in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (istituito ai sensi del Decreto Assessoriale n. 1864 del 21 luglio 2010 e del D. Lgs. 81/08) si occupa di attuare gli indirizzi e i piani emanati dal Comitato regionale di coordinamento in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nei quali sono individuati: gli obiettivi specifici, gli ambiti territoriali, i settori produttivi, i tempi, i mezzi e le risorse ordinarie che sono rese sinergicamente disponibili da parte dei vari soggetti pubblici interessati.
In specifici contesti produttivi e in situazioni eccezionali, al fine di migliorare l’efficacia delle politiche attive di prevenzione, possono essere previste particolari attività di coordinamento tecnico che prevedano la costituzione di nuclei operativi integrati di prevenzione e vigilanza che operino per tempi programmati.