“Bisogna definire una rete ospedaliera in grado di assicurare il
fondamentale diritto alla salute dei cittadini escludendo l’idea di piccole nicchie e
sviluppando un’analisi concreta che sia compatibile con i contesti sociologici e
demografici della popolazione, provincia per provincia. Va rivista, inoltre, a nostro
avviso, la Legge 05/2009, alla luce anche del potenziamento della medicina
territoriale attraverso le nuove e imminenti risorse relative al Piano nazionale di
ripresa e resilienza, che prevedono l’istituzione delle varie e nuove strutture (case di
comunità, ospedali di comunità, centrali operative territoriali), la cui lungimirante
ideazione è volta ad avvicinare l’ospedale all’utente, in modo da fornire un servizio
più compatibile con le necessità di salute del cittadino e che, in un panorama ideale,
dovrebbero funzionare in modo da decongestionare le strutture ospedaliere per acuti,
a cominciare dai pronto soccorso”.
Sono queste le richieste che la Cisl Fp Sicilia indirizza all’assessore regionale alla
Salute dopo che, nel corso dell’ultimo incontro, sono state valutate nel merito alcune
questioni, senza preconcetti ideologici, ma con la consapevolezza di essere
protagonisti. “Intendiamo misurarci – chiariscono il segretario generale della Cisl Fp
Sicilia, Daniele Passanisi, e il segretario regionale Cisl Fp, Marco Corrao, con delega
alla Sanità – su dati concreti che, ancora oggi, non sono stati resi noti a nessuna delle
organizzazioni sindacali regionali. Ecco perché abbiamo già sottolineato le nostre
principali preoccupazioni, perché da una rete ospedaliera equilibrata e totalmente
rivisitata derivano altri provvedimenti che a cascata le aziende si appresteranno a
mettere in pratica, come gli atti aziendali e i relativi fabbisogni del personale”.
“Siamo consapevoli – ancora Passanisi e Corrao – che le ingenti risorse per
l’istituzione di queste nuove strutture non possono essere utilizzate per le assunzioni
stabili di personale, ma siamo anche convinti che la soluzione non può passare dal
mero “trasferimento” di personale dalle corsie al riempimento di queste strutture che
ancora oggi, come le Cot, non funzionano a pieno regime. Ecco perché siamo convinti che occorra un piano straordinario ma soprattutto coraggioso sulla rivisitazione della rete ospedaliera, sia con la ridistribuzione del personale in modo più oculato, che con un necessario innalzamento del tetto di spesa del personale al fine di poter procedere con un mirato piano delle assunzioni.
Per poter raggiungere questi obiettivi, noi continueremo a seguire i lavori della commissione regionale e anche territoriali, laddove costituite, in modo da poter dare il nostro contributo fattivo su dati concreti. I preconcetti ascoltati e letti fino ad oggi non solo hanno il sapore di una sterile demagogia che non porta a nulla, ma di certo non aiutano a dare risposte concrete ai lavoratori e alla popolazione siciliana”.