Milano, 12 ott. – È prevista per questo pomeriggio alle 15 un’altra riunione del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l’emergenza coronavirus, che dovrà discutere le potenziali misure che dovrebbero essere poi adottate nel prossimo Dpcm. Nel confronto di ieri sono emerse indicazioni sulla riduzione della quarantena da 14 a 10 giorni, con un solo tampone di controllo in uscita, e sulla possibilità di far fare i tamponi anche ai medici di base e ai pediatri nell’ottica di una riduzione delle file ai drive in.
“In coerenza con le linee guida internazionali e adottando il principio di massima cautela”, è stato comunicato ieri sera in una nota, il Comitato sottolinea “l’esigenza di aggiornare il percorso diagnostico per l’identificazione dei casi positivi così come la tempestiva restituzione al contesto sociale dei soggetti diagnosticamente guariti”. Analogamente, il Cts ha “ridefinito i criteri dell’isolamento fiduciario dei contatti stretti dei casi confermati positivi al virus Sars-CoV-2”. “Per il raggiungimento dell’obiettivo strategico connesso alla sostenibilità del sistema diagnostico dei casi di positività al virus Sars-CoV-2 – si legge ancora – il Cts ritiene necessario il coinvolgimento anche dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta per il prezioso e fondamentale contributo che potranno assicurare nell’esecuzione dei tamponi, al fine di sostenere in maniera essenziale il sistema sanitario nel Paese.
Così il Cts sintetizza le diverse condizioni e la relativa ridefinizione dei periodi di quarantena o di isolamento fiduciario:
Casi positivi asintomatici – Diagnosi: confermata da test molecolare positivo; isolamento: 10 giorni più tampone molecolare unico a fine quarantena;
Casi positivi sintomatici – Diagnosi: confermata da test molecolare positivo; isolamento: almeno 10 giorni (dei quali obbligatoriamente gli ultimi 3 in completa assenza di sintomi) più tampone molecolare unico a fine quarantena;
Casi positivi asintomatici che non si negativizzano dopo 21 giorni – Diagnosi: confermata da test molecolare positivo; isolamento: almeno 21 giorni, con riscontro di positività al test molecolare effettuato al decimo e 17esimo giorno (nei casi asintomatici l’isolamento si interrompe comunque al 21esimo giorno in quanto le evidenze disponibili non documentano alcun caso di presenza di virus competenteper la replicazione);
Contatti stretti – Isolamento fiduciario: 10 giorni più tampone antigenico rapido o molecolare.
E il ministro delle Regioni Francesco Boccia ha convocato per oggi la cabina di regia con Regioni e enti locali per fare il punto sulle nuove disposizioni anti Covid che saranno inserite nel nuovo Dpcm da emanare in sostituzione di quello in scadenza giovedì prossimo. Intanto, il governo continua a lavorare sulle misure legate all’andamento ormai in costante crescita dei positivi. Una stretta, dopo la recente l’introduzione dell’obbligo dell’uso delle mascherine anche all’aperto, appare scontata. Gli interventi di cui si discute in queste ora sono, tra le altre cose, il divieto a livello amatoriale per gli sport da contatto (calcetto, basket, arti marziali). Si discute poi del divieto di assembramento davanti ai locali pubblici (bar, ristoranti e pub) dalle 21 alle 6 ma anche in strade, parchi e piazze. Limitazioni possibili anche per gli orari di chiusura di bar e ristoranti (alle 24) e per la vendita di alcolici, consentita fino alle 22. Nuove regole potrebbero essere disposte per eventi e ricevimenti, come matrimoni e battesimi, con un tetto massimo di 30 persone. Così come potrebbe essere introdotto il divieto delle feste private organizzate anche in casa.
Intanto, una circolare del Viminale fornisce alcuni chiarimenti in merito ai profili più strettamente legati ai controlli amministrativi sulla corretta applicazione del quadro regolatorio statale e regionale. E’ esentato dall’obbligo di indossare la mascherina all’aperto solo chi fa sport, mentre chi svolge ”attività motoria”, come ad esempio passeggiando, dovrà indossarla. Sulla disposizione che introduce l’obbligo dell’uso all’aperto di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, la circolare precisa che, tra i soggetti esentati, rientrano solo coloro che stiano svolgendo l’attività sportiva e non quella motoria, non esonerata, invece, dall’obbligo in questione. La circolare evidenzia, inoltre, che il decreto legge 125 interviene anche sulla facoltà delle Regioni di introdurre misure derogatorie rispetto a quelle previste a livello nazionale, nelle more dell’adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri. Modificando la precedente previsione, la novella legislativa stabilisce che tale facoltà derogatoria sia innanzitutto esercitabile ai fini dell’introduzione di misure restrittive, mentre quelle di carattere eventualmente ampliativo potranno essere adottate nei soli casi e nel rispetto dei criteri previsti dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri e d’intesa con il ministro della Salute. La circolare, inoltre, richiama la proroga fino al prossimo 31 dicembre dell’utilizzo, nell’ambito dell’operazione ‘Strade Sicure’, del contingente incrementale di 753 unità di personale militare, per i compiti relativi al contenimento della diffusione del Covid. La circolare che il capo di gabinetto del Viminale Bruno Frattasi ha inviato ai prefetti, richiama l’attenzione su possibili condotte elusive in merito alla sospensione delle attività di ballo, all’aperto e al chiuso, previste dall’ordinanza del ministero della Salute, evidenziando sul punto che l’eventuale offerta di attività danzanti da parte di esercenti di altra tipologia (ristoranti, bar, pub, e simili)è da ritenersi anch’essa interdetta e passibile di sanzioni.
(Adnkronos Salute/Labitalia)