La gengivite, cioè l’infiammazione delle gengive è una delle malattie più comuni e spesso sottovalutate. Si manifesta con sanguinamento nello spazzolamento dei denti, con gonfiore e dolore. Se trascurata si trasforma in “parodontite”, cioè coinvolge anche le strutture attorno al dente che fanno da supporto. Colpisce tutte le età, entrambi i sessi, ed ha molteplici cause. Un aspetto molto importante da non trascurare è la gengivite gravidica, che colpisce le donne in stato di gravidanza. Nella credenza popolare si diceva che ad “ogni figlio si perdeva un dente”: questo era dovuto principalmente perché fino a pochi anni fa non esisteva la cultura della prevenzione e anche dal pregiudizio e convinzione che in gravidanza non si potessero eseguire trattamenti dal dentista. Oggi questa convinzione è stata sfatata dalla conoscenza della patologia, infatti la gengivite gravidica, si verifica perché l’aumento dell’ormone progesterone contribuisce ad un aumento del flusso ematico verso i tessuti delle gengive provocando un aumento della sensibilità e del sanguinamento. Se non si ha una corretta informazione, in genere a causa del dolore e del sanguinamento, si smette di spazzolare i denti con la conseguenza disastrosa che la malattia si possa trasformare prima in parodontite e poi in paradontosi, diventando a questo punto irreversibile, coinvolgendo il paradonto che è composto dall’osso e dalla gengiva attorno ai denti. Diventando cronica la malattia può portare alla perdita dei denti. Purtroppo questa malattia è subdola perché progredisce molto lentamente dando l’impressione di apparente guarigione. L’unico intervento utile per risolvere questa malattia è un trattamento di igiene professionale, per l’eliminazione del tartaro, eseguito dal dentista, che se eseguito con regolarità, in genere ogni sei mesi in condizioni normali e ogni tre mesi in gravidanza a partire da terzo mese in poi di gestazione, porterà ad una completa restituzione ad integrum.
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