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Emofilia, Policlinico Catania pioniere in Sicilia per terapia genica

Il primo trattamento è stato effettuato il 1 aprile su un paziente di 36 anni

Il Policlinico di Catania ha segnato un importante traguardo nella cura dell’emofilia A, con l’esecuzione della prima terapia genica in Sicilia per il trattamento di questa rara malattia congenita. L’intervento è stato effettuato il 1° aprile. L’emofilia è una patologia congenita caratterizzata dalla carenza di uno dei fattori della coagulazione, con le due forme principali, emofilia A e B. La malattia colpisce principalmente gli uomini, mentre le donne sono solitamente portatori senza sintomi evidenti. Le manifestazioni principali della emofilia sono emorragiche, sia spontanee che post-traumatiche – ematomi, soprattutto muscolari, epistassi (sangue dal naso), emorragie a livello articolare (emartri) – e si manifestano, in genere, entro i primi due anni di vita. Se curato, il paziente emofilico riesce a condurre una vita normale, può praticare sport e svolgere attività lavorative. La terapia genica costituisce un passo avanti nella cura di questa malattia e consiste nell’introduzione di un gene funzionante nel fegato del paziente tramite un vettore virale, che consente la produzione del fattore mancante, evitando così sanguinamenti e migliorando significativamente la qualità della vita del paziente.

 

Al Policlinico di Catania, la terapia genica è stata somministrata a un giovane di 36 anni, affetto da emofilia A grave. Dopo l’intervento, il paziente sta bene e non necessita più delle precedenti somministrazioni endovenose e dovrà sottoporsi ai controlli clinici previsti. Dorina Cultrera, dirigente medico della Unità operativa complessa di Ematologia, e Francesco Di Raimondo, professore ordinario di Malattie del sangue dell’Università di Catania e direttore della stessa Unità, sono stati i principali artefici di questa importante pietra miliare. La terapia genica non è adatta a tutti i pazienti, fino adesso solo 11 in tutta Italia ne hanno potuto beneficiare: chi vi si sottopone deve essere in buone condizioni generali, non soffrire di patologie infettive come epatite o HIV, e non avere anticorpi che interferiscano con il vettore virale. Inoltre, l’età minima per accedere al trattamento è di 18 anni.

 

 

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