La Giunta regionale siciliana, su proposta dell’assessorato della Salute, ha nominato Federico Ferro responsabile dell’organismo intermedio del Programma nazionale ‘Equità nella salute 2021-2027’. Si tratta di un piano finanziato dalla politica di coesione europea (Fesr e Fse+) per rafforzare i servizi sanitari e renderne più equo l’accesso nell’area del Sud Italia. Ferro è attualmente dirigente del Servizio 3, Area dei sistemi informativi e statistica del dipartimento Pianificazione strategica. In pratica, il Programma individua nelle singole regioni gli organismi intermedi che, in sinergia con gli obiettivi del ministero della Salute e dell’Autorità di gestione, dovranno evidenziare gli ambiti del fabbisogno e pianificare gli interventi necessari. Per quanto riguarda le risorse, alla Sicilia sono stati assegnati quasi 105 milioni di euro.
La nomina di Ferro consentirà alla Regione di stipulare le necessarie convenzioni con l’Autorità di gestione e, quindi, attivare i fondi destinati all’Isola. In particolare, le aree prioritarie di intervento previste dal Piano nazionale sono quattro: contrastare la povertà sanitaria, prendersi cura della salute mentale, il genere al centro della cura e una maggiore copertura degli screening oncologici. A questi si aggiungono gli obiettivi della qualità del sistema sanitario e della sua resilienza e il miglioramento dell’accesso ai servizi di qualità a prezzi più equi e inclusivi. Nella pianificazione degli interventi da realizzare nei prossimi quattro anni in Sicilia, particolare rilevanza assumeranno quelli destinati al contrasto alla povertà garantendo una maggiore prevenzione attraverso un’offerta assistenziale territoriale più ampia anche a beneficio dei più bisognosi.