Avvicinare il vaccino alle persone. E’ questo l’obiettivo dell’iniziativa che martedi 24 e mercoledi 25 ha interessato il centro commerciale “Porte di Catania”. Il punto vaccinale mobile, con medici e informatici, ha fatto tappa nella zona sud della città di Catania offrendo una ulteriore opportunità per ricevere la somministrazione del vaccino. E tanti, tra dipendenti e clienti del centro commerciale, ne hanno approfittato, giovani e meno giovani. Segno che l’iniziativa itinerante voluta dalla presidenza della Regione Siciliana e dall’assessorato della Salute funziona. Il punto mobile è dotato di impianto di climatizzazione e di apposito frigorifero per la conservazione a bassissima temperatura del vaccino, così come prevedono le normative vigenti. Prima della somministrazione è stata fatta una approfondita anamnesi, esattamente come accade in tutti i centri vaccinali della provincia. Complessivamente sono state 120 le somministrazioni. Tra 21 giorni il punto mobile ritornerà a “Porte di Catania” per le seconde dosi.
A coordinare gli spostamenti della struttura vaccinale mobile è l’ufficio del commissario emergenza Covid di Catania che ha istituito un apposito ufficio per valutare e gestire le richieste. “Nei prossimi giorni – spiega il commissario Pino Liberti – la struttura mobile si sposterà in altri luoghi che richiamano la presenza di molte persone. In pratica portiamo il vaccino ‘sotto casa’. Siamo già stati negli stabilimenti balneari, nelle piazze della movida e in luoghi dove si svolgono eventi. Continueremo a farlo, rispondendo alle richieste che ci giungono da più parti all’indirizzo mail vaccini.serviziessenziali@aspct.it. In tal senso rivolgo ancora una volta un appello ad aziende, associazioni sindacali e di categoria a promuovere la campagna vaccinale, valutando l’allestimento di un punto di somministrazione temporaneo. Lo abbiamo già fatto al porto di Catania e al Maas. E siamo pronti per farlo ancora. Il Covid – conclude Liberti – è un problema che riguarda tutti. E solo con la collaborazione di tutti possiamo venirne fuori. E anche il singolo può fare la propria parte, aiutando un amico, un conoscente o un familiare a superare la ritrosia. Il vaccino è l’unica strada percorribile per superare questo momento così difficile.
La doppia dose riduce, e di molto, l’ospedalizzazione e le complicanze e contribuisce a non appesantire le strutture ospedaliere che devono occuparsi anche di curare le altre patologie”.