A spasso attraverso le immagini letterarie, poetiche, fotografiche e astrofisiche del cielo. È l’opportunità che hanno avuto gli studenti delle terze classi della scuola secondaria di primo grado del IV istituto comprensivo “Salvatore Quasimodo” di Floridia, grazie all’incontro tra scienza e letteratura che si è tenuto nella sala Iris. Qui è infatti stato proiettato il trailer del docufilm “Per desiderio”, alla presenza di Paola Tricomi, autrice del soggetto, e di Andrea Orlando, che con lei e Francesca Moscarelli ha scritto la sceneggiatura.
«Per desiderio – ha spiegato la scrittrice Paola Tricomi ai ragazzi – è un documentario sulle immagini del cielo che intende far luce su un aspetto particolare della vita. Sul fatto, cioè, che il modo in cui guardiamo le cose cambia, in qualche modo, la realtà stessa. E in questo senso, abbiamo voluto giocare con l’osservazione del cielo, raccontando e intervistando persone che hanno osservato questo magnifico luogo, che appartiene a noi tutti, da punti di vista diversi. Quelli dell’astrofisico, dell’astronauta, dell’astrofotografo ma anche il punto di vista umanistico e quello scientifico per un racconto a 360 gradi. Un viaggio molto affascinante, come le relazioni che si sono create e che a breve porteranno alla fondazione di un’associazione culturale, nata proprio da “Per desiderio” e che si prefigge l’obiettivo di fare divulgazione scientifica».
Ha aggiunto il ricercatore Andrea Orlando: «Il documentario è un’opportunità per l’archeoastronomia, che mette insieme le scienze umanistiche con le scienze fisiche, anche se a volte non è facile comprenderne il legame. I nostri antenati, infatti, osservavano il cielo, come lo facciamo noi oggi e l’archeoastronomia non fa altro che studiare gli orientamenti di antichi edifici al fine di meglio comprendere il pensiero dei nostri antenati».
Spiega Salvatore Cantone, dirigente scolastico del IV istituto comprensivo “Salvatore Quasimodo” di Floridia: «Questa iniziativa, portata avanti con Paola Tricomi e Andrea Orlando, come scuola, ci è piaciuta e ci ha convinto perché ci ha permesso di effettuare un lavoro interdisciplinare fra il dipartimento di lettere e quello scientifico.
Il cielo, infatti, inteso come oggetto sia di ispirazione letteraria sia di studio dell’astronomia e dell’astrofisica ci è sembrato un modo per far capire ai ragazzi che la cultura è unica anche se vista da diversi aspetti. Un modo, insomma, per accrescere le conoscenze e la consapevolezza degli studenti».