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Assunzione di 46 agenti forestali, a parlare sono gli idonei: “sogno che va in fumo”

“Noi idonei in regola, non è giusto annullare tutto. Noi che, per ironia della sorte, stiamo vedendo un nostro sogno andare in fumo”

Foto archivio

È stata accertata dal collegio ispettivo nominato dal presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, l’illegittimità degli atti della procedura concorsuale per l’assunzione di 46 agenti forestali. Già ai primi di novembre, a seguito di alcune notizie giornalistiche, la presidenza della Regione si è immediatamente attivata per l’accertamento dei fatti, coinvolgendo i vertici delle strutture amministrative regionali. Il collegio, formato dal segretario generale, dall’avvocato generale e dal suo vice, ha concluso oggi i lavori. Dall’ampia relazione presentata al presidente della Regione emerge che “il dirigente generale del comando del Corpo forestale dell’epoca, infatti, avrebbe dovuto astenersi dal nominare il presidente della commissione di concorso, trovandosi in conflitto di interessi”.

Tale principio ha trovato conferma nella giurisprudenza amministrativa del Tar Sicilia e del Consiglio di giustizia amministrativa. La relazione è stata già trasmessa al dirigente generale del dipartimento regionale della Funzione pubblica per i consequenziali adempimenti di legge e l’adozione dei provvedimenti in autotutela. “Rincresce per i tanti giovani che con sacrificio hanno partecipato alle prova del concorso – dice il presidente Schifani – ma l’annullamento degli atti, come indicato dal collegio ispettivo e in sintonia con la giurisprudenza amministrativa, è a questo punto l’unica soluzione percorribile per ripristinare la legalità violata e consentire una partecipazione, con pari opportunità, a tutti i concorrenti. Sono certo che in poco tempo saranno selezionati i migliori”.

 

Ma a quanto pare Alex, Lunetto, Olga, Samuele, Giuseppe e altri “ufficiosamente” idonei, ma regolari, al concorso non ci stanno e chiedono il proseguimento iter concorsuale per l’assunzione di 46 Agenti del Corpo Forestale della Regione Sicilia.
In una lettera giunta alla nostra redazione questo gruppo di ragazzi scrive:

“Oramai tutta Italia è al corrente delle vicende relative al suddetto concorso; quotidiani nazionali, televisione e persino le radio hanno parlato, discusso e commentato quello che è accaduto prima e dopo la prova scritta.
Ci preme segnalare, però, come nessuno – sino ad oggi – ci abbia menzionato o interpellato. Noi che, con sacrificio, studio e perseveranza, abbiamo ottenuto quella tanto desiderata idoneità. Noi che, per ironia della sorte, stiamo vedendo un nostro sogno andare in fumo.
Malauguratamente, nel 2023 siamo ancora costretti ad assistere inermi a questo orripilante intento di dar seguito al nepotismo, che – in Sicilia, come in tutta Italia – è dura a morire.
Annullare il concorso significherebbe perdere la fiducia in uno Stato e in una Legge che dovrebbe difendere gli onesti. Significherebbe, inoltre, dare una seconda possibilità a chi non è stato in grado, in un primo tentativo, nel raggiungimento del punteggio minimo, chiaramente non dovuto da eventuali favoritismi; allo stesso tempo, ricordando che il risultato di un test non è dovuto solamente ad un fattore di conoscenza e cultura, ma anche a fattori psico-fisici dovuti all’evento in corso e semplice fortuna, un idoneo sarebbe svantaggiato dalla possibilità di un non superamento della prova o un peggior punteggio.

Auspichiamo che la Legge faccia il suo corso sulle persone responsabili di eventuali illeciti. Ci auguriamo altresì che ci sia un’adeguata tutela verso noi che abbiamo agito in maniera onesta e che non meritiamo una conclusione anticipata e ingiusta delle prove”.

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