A Misterbianco, presso l’aula Giarrizzo dello Stabilimento Monaco, una platea attenta e numerosa per il seminario “40 anni dalla Legge 184/83 – Attualità e prospettive dell’adozione internazionale”, organizzato da Asa Onlus (Associazione Solidarietà Adozioni) e dalla Città di Misterbianco che ha visto tra i relatori il Vice Presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI), dott. Vincenzo Starita.
Il 4 maggio 1983 venne approvata la Legge n. 184, “Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori”, che ha sancito il diritto per ogni bambino, bambina e ragazzo, ragazza alla famiglia. La legge italiana sull’adozione delinea un ampio sistema di misure di tutela dell’interesse primario del minore a crescere e ad essere educato nel proprio nucleo familiare.
Nei saluti istituzionali la Senatrice Daniela Ternullo, Componente della Commissione Bicamerale Infanzia e Adolescenza ha sottolineato quanto la Legge 184/83 sia “una legge che tutto il mondo ci ha sempre invidiato, che tuttavia occorre adeguare ai tempi di oggi”. Dopo Fulvio Giardina, Psicologo e supervisore Asa Onlus e testimone di vent’anni di storia dell’associazione Asa, che ha dichiarato: “L’adozione è un fatto normativo, è anche un fatto immateriale legato alle emozioni. Lavorare sulla realtà immateriale, sui sentimenti, è molto difficile. L’Asa in vent’anni è diventata un presidio di emozioni”, la parola è passata a Don Roberto Interlandi che portando i saluti di Mons. Luigi Renna, Arcivescovo di Catania, ha affermato:“quello di oggi è un evento importante per sottolineare gli aspetti specifici e come la legge possa garantire la libertà delle coppie che adottano e soprattutto la libertà dell’adottato”.
Marco Corsaro, Sindaco della Città di Misterbianco, ha espresso il suo orgoglio affermando: “Un evento importante per la nostra città che pone l’attenzione sulle prospettive dell’adozione internazionale, un tema tanto delicato quanto importante. Adottare è un’ esperienza di vita da encomiare”.
Per Vincenzo Starita, Vice Presidente della CAI : “La Legge 184/83 è una pietra miliare nella cultura del nostro Paese, poiché ha sancito il diritto che ha qualsivoglia minore di vivere e di crescere in una famiglia, possibilmente in quella di origine. I punti di forza della legge sono sicuramente rappresentati dal procedimento estremamente garantista e di tutela per i minori nella procedura di adozioni internazionale e nazionale, poiché vede il diritto del minore come unico diritto in gioco nel procedimento adottivo”.
“Per quanto riguarda l’adozione internazionale – continua il dott. Starita – di fronte alla crisi che sta vivendo il nostro settore la legge fa fatica a rispondere alle rinnovate esigenze. In particolar modo ritengo che l’aspetto più problematico sia la suddivisione della fase formativa delle coppie. Immagino un percorso formativo unico e non spezzato in due frammenti, che possa rendere le coppie adottive consapevoli sin da subito che molto spesso si adottano bambini con bisogni speciali o grandi di età”. “L’adozione – conclude Starita – insegna la cultura dell’accoglienza, non si cercano dei genitori qualsiasi ma dei super genitori: adottare un bambino significa realizzare un atto di amore che richiede capacità straordinarie; adottare un bambino significa adottarlo con la sua storia, rispettare la sua cultura e la sua etnia, ecco come l’adozione diventa un ponte tra ciò che stato e ciò che sarà”.
Maria Virgillito, presente in doppia veste ovvero come Presidente Asa e come assessore alle Politiche Sociali della Città di Misterbianco ha dichiarato: “Il dott. Starita ci ha dato la possibilità di poter affrontare l’argomento con un approccio che vede la famiglia come una risorsa per i nostri bambini che hanno il diritto di trovarla e di vivere assecondando il proprio essere, la propria identità e il proprio vissuto”.
Per Laura Pistorio, giudice onorario del Tribunale per i Minorenni di Catania: “Il progetto adottivo oggi ha la fisionomia di chi vuole completare la famiglia già formata, ma non vuole aprirsi alla diversità: quando ascoltiamo le coppie ci accorgiamo di come spesso non sia considerata l’accoglienza della diversità del colore della pelle ad esempio”. Maria Teresa Rizzarelli, Referente Ufficio adozioni nazionali e internazionali Comune di Catania ha così dichiarato:“Stiamo assistendo ad un cambiamento radicale e occorre rivedere il sistema adozioni. Bisogna riflettere sul sistema, che va rimodulato e rivisto con una maggiore partecipazione delle famiglie e soprattutto con i ragazzi con storie di adozioni”. Per Vincenzo Bucello, Componente della CAI in rappresentanza delle associazioni famiglie adottive: “Una legge importante, ma che in alcuni aspetti va rivista, poiché in questi quarant’anni sono cambiati sia gli adottati, sia le famiglie che intraprendono il percorso adottivo. Molto spesso però le coppie non sono pronte: non sono formate a dovere”.
A seguire gli interventi di Anna Torre, Presidente Ariete Ets, Vera Crisafulli, Presidente di Genitori in cammino e Alina Di Giacomo Marotta, referente progetto ASA “Raccontiamoci”. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Adelaide Barbagallo.