«La cooperazione e la sinergia tra gli enti territoriali, come in questo caso con il Comune di Ragusa e la Protezione civile, è di fondamentale importanza per accedere ai finanziamenti europei e per la realizzazione e lo sviluppo dei progetti. Con il progetto “Calypso South” siamo in grado di supportare le autorità competenti nel campo delle attività di soccorso in mare e anche per individuare eventuali sversamenti di idrocarburi con potenziali danni alle nostre coste». Lo hanno detto i docenti Giuseppe Ciraolo dell’Università di Palermo (Sicilian focal point del progetto Calypso South) e Rosario Sinatradell’Università di Catania (responsabile scientifico per l’ateneo catanese) nel corso della conferenza stampa che si è tenuta stamattina nei locali della Torre di controllo del Porto turistico di Marina di Ragusa.
Alla conferenza stampa sono intervenuti, inoltre, anche il sindaco di Ragusa Peppe Cassì e l’assessore alla Protezione civile Giovanni Iacono.
Proprio sulla Torre di controllo è operativa la stazione meteo che fa parte della rete del sistema “Calypso South”, un progetto realizzato da un partenariato costituito da University of Malta (ente capofila), Università di Palermo (Polo Universitario di Trapani), Transport Malta, Civil Protection Malta, Università di Catania, Arpa Sicilia e Cnr IAS di Capo Granitola.
Il progetto “Calypso South” è finanziato dalla Presidenza della Regione Siciliana nell’ambito del programma di cooperazione transfrontaliera INTERREG V-A Italia-Malta e grazie alla rete di sistemi HF consente la misura delle correnti marine superficiali e delle onde del mare a scala oraria. Un progetto finalizzato ad implementare gli strumenti di monitoraggio e di offrire nuovi servizi a supporto delle autorità competenti nelle operazioni di sicurezza marittima e di difesa dall’inquinamento.
«Adesso la rete del sistema permanente ed operativa, avviata nel 2012, è costituita da sette antenne HF collocate sulla costa siciliana (Pozzallo, Marina di Ragusa e Licata) e sulle coste a nord e a sud di Malta (Ta’ Barkat, Ta’ Sopu, Ta’ Cenc e Ghar Lapsi) – ha aggiunto il prof. Giuseppe Ciraolo -. Il progetto trae vantaggio dagli sviluppi dei precedenti progetti “Calypso” e “Calypso Follow On” e consente, grazie al sistema HF, di potenziare e favorire la sicurezza nel trasporto marittimo nel canale siculo-maltese mitigando gli effetti di eventuali sversamenti di idrocarburi a tutela delle coste siciliane e maltesi favorendo lo sviluppo socio-economico dei territori interessati».
«Grazie a Calypso South gli enti preposti come l’Armed Forces of Malta, Transport Malta, le Protezioni Civili, la Guardia Costiera Italiana, la Marina Militare Italiana, la lega Navale Italiana, ma anche altri stakeholders, potranno migliorare le loro azioni in termini di sicurezza della navigazione e ridurre i tempi d’intervento limitando le aree di ricerca e i tempi di intervento in caso di sversamento di sostanze inquinanti come gli idrocarburi, e anche in caso di soccorso internazionale in mare» ha aggiunto il prof. Giuseppe Ciraolo.
«Il sistema di monitoraggio, inoltre, prevede l’utilizzo di una sofisticata rete di 11 stazioni meteorologiche già installate sul territorio italiano e maltese – ha aggiunto il prof. Rosario Sinatra -. I dati raccolti dalle stazioni meteo, grazie alle procedure di automazione per l’esportazione dei file, vengono trasferiti al Cnr IAS di Capo Granitola (proprietaria dell’antenna Hf di Marina di Ragusa) e all’Università di Malta per le successive elaborazioni che sono consultabili tramite un’applicazione per dispositivi mobili e smartphone, l’app denominata KAPTAN e, recentemente, anche con un’interfaccia web-based denominata PORTO».
Il progetto Calypso South è realizzato da un partenariato costituito da costituito da University of Malta (ente capofila), Università di Palermo (Polo Universitario di Trapani), Transport Malta, Civil Protection Malta, Cutgana dell’Università di Catania, Arpa Sicilia e Cnr IAS di Capo Granitola.