SIRACUSA – Venerdì 21 giugno 2019, un appuntamento importante e una giornata di riflessione e confronto a Siracusa, città che ha visto nascere uno dei “primi centri per il rifugiati d’Italia” e proprio in quella comunità il cui sindaco, Francesco Italia, ha definito “città della pace e dei diritti umani”. Gli assistenti sociali sociali, “pionieri dell’accoglienza”, come ha sottolineato Silvana Mordeglia, presidente della Fondazione hanno discusso di “Diritti per gli umani”, dando un contributo importante di esperienza e confronto in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato che, come abbiamo già sottolineato, abbiamo voluto celebrare in questa Sicilia terra di frontiera dell’Italia e dell’Europa.
Nel Salone Borsellino di palazzo Vermexio sono intervenuti: il presidente del Croas Sicilia Giuseppe Graceffa, Carmela Floreno Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Siracusa e l’assessore alle Pari Opportunità sociali Alessandra Furnari.
Le parole del libro di Giovanni Dozzini “E Baboucar guidava la fila” , lette dall’autore e con la guida di Nello Scavo, giornalista di Avvenire, esperto di diritti e migranti e di Sandra Zampa, promotrice della legge 47 sui minori stranieri non accompagnati, hanno sdoganato alcune posizioni banalmente generalizzate sui flussi migratori, dagli sbarchi all’accoglienza con uno sguardo speciale al tema dei diritti.
Carlo Colloca professore del Dipartimento Scienze e politiche sociali dell’Università di Catania ha elencato i “numeri che non fanno paura” contro quelli che siamo abituati a sentire: 53 milioni di italiani, 6 milioni di nuovi italiani che non sono qui per ottenere un diritto di asilo, ma per “motivi di lavoro o famiglia. Costoro non sono in maggioranza uomini e africani, ma donne ed europei, i quali non sono in maggioranza islamici, ma cristiani, che non vivono alle spalle dei cittadini italiani, ma pagano il 5,2% di contribui Inps.
Mario Morcone, direttore del Direttore del Consiglio Italiano per i Rifugiati, CIR, ha invitato a “costruire una strada per il futuro di questo Paese che non può essere quella proposta dalla politica dei giorni nostri, né quella di un’accoglienza indiscriminata e senza regole”. Fondamentali i contributi di Rocio Muniz Soler dell’Agenzia Onu per i Rifugiati, UNHCR e di Carlotta Santarossa, project manager dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni , OIM.
La chiusura al presidente Gazzi, che si è riferito a fatti del tempo presente: ”Stanotte sono arrivati a Lampedusa circa 100 migranti, tra i quali donne bambini partiti dalla Libia, ma provenienti dal Bangladesh, dal Senegal, dalla Nigeria…. Tutto ciò mentre, per propaganda, se ne lasciano 43 sulla Sea Watch. Se accettiamo il gioco del massimo ribasso, ignoriamo la nostra Costituzione e non possiamo guardare i nostri figli negli occhi. Le parole, i tweet, i post non possono arginare il mare”.
Siracusa: “Diritti – per gli – Umani”, una riflessione
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