
Una giovane donna con disabilità è stata vittima per anni di abusi e violenze nella propria casa a Partinico. I suoi genitori e il fratello, che avrebbero dovuto proteggerla e amarla, l’hanno invece sottoposta a continui maltrattamenti fisici e psicologici, arrivando perfino a minacciarla di morte. Grazie a una segnalazione degli assistenti sociali, la giovane è stata finalmente messa in salvo e trasferita in una casa protetta, mentre gli aggressori sono stati arrestati.
IL COMMENTO: UNA VIOLENZA CHE ANNIENTA L’ANIMA
Ci troviamo di fronte a una vicenda che colpisce profondamente e scuote le coscienze. Una persona fragile, che avrebbe dovuto ricevere amore e protezione, è stata tradita e distrutta psicologicamente e fisicamente proprio da chi avrebbe dovuto garantirle sicurezza e serenità. Questo non è solo un dramma familiare: è un fallimento morale e sociale che non può essere ignorato.
Il presidente di Meter, don Fortunato Di Noto afferma: “è inaccettabile che nel 2025, in un contesto in cui si parla tanto di tutela dei diritti e di prevenzione della violenza domestica, si debba ancora assistere a simili atrocità. Questa vicenda dimostra chiaramente che i sistemi di protezione non sono ancora sufficientemente efficaci e che c’è ancora troppa indifferenza nei confronti di chi vive situazioni di fragilità.”
Non esistono attenuanti, né giustificazioni. La giustizia deve agire con fermezza e senza esitazioni: chi è responsabile di simili atti deve affrontare le giuste conseguenze attraverso misure legislative adeguate.
La famiglia dovrebbe essere un rifugio sicuro, il luogo dove una persona fragile trova conforto e protezione, non paura e dolore. Quando questo equilibrio viene spezzato e trasformato in un incubo quotidiano, ci troviamo di fronte a una disumanità che va condannata senza mezzi termini.
Questa giovane donna è finalmente al sicuro, ma ci chiediamo: quante altre vittime stanno vivendo in silenzio lo stesso calvario? Quante persone fragili vengono ogni giorno abbandonate al loro destino, senza che nessuno si accorga della loro sofferenza?
È necessario rafforzare i sistemi di protezione e intervento, creando una rete di supporto che intercetti e prevenga simili situazioni prima che degenerino. La società ha il dovere di proteggere i più deboli, di ascoltare chi non ha voce e di intervenire tempestivamente per evitare che tragedie come questa si ripetano.
L’associazione Meter continuerà a battersi per la tutela dei più fragili e indifesi, iniziando dai bambini, affinché nessuno venga mai più lasciato solo di fronte alla violenza e all’indifferenza.