Torna anche quest’anno ‘Di dono in dono’, l’iniziativa rivolta ai bambini delle comunità straniere di Palermo promossa dalla Scuola del Popolo di Flc Cgil e Cgil Palermo. L’appuntamento è per oggi, dalle 15.30 alle 18, nei locali del centro Epyc di via Pignatelli Aragona. A questa seconda edizione parteciperanno una trentina di bambini ucraini, bengalesi, ivoriani, nigeriani con le loro famiglie e la consegna dei doni sarà preceduta dai laboratori, giochi e animazione organizzati dall’associazione Le Giuggiole e da una merenda. “L’intento – spiega il segretario generale Flc Cgil Palermo, Fabio Cirino – è attivare, come l’anno scorso, una rete di solidarietà tra le persone, disposte a donare un gioco, un libro, un indumento che poi verrà regalato ai bimbi. Un semplice gesto di partecipazione, un momento di aggregazione collettiva che vedrà come attori i grandi e come destinatari i bimbi. Riteniamo la costruzione di una rete di solidarietà collettiva un gesto utile e importante in un mondo dominato da un individualismo sfrenato”.
“Bisogna pensare di creare un mondo migliore per le nuove generazioni – aggiunge Bijou Nzirirane, responsabile dell’ufficio migranti della Cgil –. I concetti di solidarietà, compartecipazione e partecipazione sono valori importanti da trasmettere alle generazioni future. Questa occasione può essere anche un momento di riflessione per arricchire il mondo sindacale e per incrementare le risposte che la Scuola del popolo e l’ufficio Migranti della Cgil Palermo possono dare alle problematiche che i cittadini migranti incontrano ogni giorno”. Per organizzare l’evento, è stata attivata a fine novembre la raccolta dei regali, aperta a tutti. “Ripartire dai bambini e parlare con le loro famiglie – conclude il segretario generale Cgil Palermo, Mario Ridulfo – è importante per veicolare messaggi positivi come solidarietà, inclusione, diritti, rispetto degli altri e mettere insieme le basi per una crescita consapevole e di rifiuto dell’odio e della violenza, oltre che per creare percorsi di integrazione condivisi”.