CATANIA – Successo per I Capuleti e I Montecchi, celebre capolavoro di Vincenzo Bellini ed evento clou del Bellini International Context promosso dalla Regione Siciliana. Il debutto della nuova produzione è stato programmato in un giorno speciale, il 23 settembre, in ossequio ad una tradizione secolare che vede la città natale onorare Vincenzo Bellini nell’anniversario della morte con l’esecuzione di uno melodrammi che hanno iscritto il nome del compositore nell’Olimpo della Storia della Musica. La nuova produzione è stata realizzata dal Teatro Massimo Bellini e trasmessa in diretta su Rai 5 in forza del rilievo della manifestazione è del cast stellare.
Di eccezionale resa le performance di Orchestra e Coro, pluripremiate formazioni dell’ente lirico catanese, sotto la sapiente guida di una bacchetta di chiara fama come Fabrizio Maria Carminati, ad un tempo direttore artistico del Teatro e del Bellini International Context. Regia, scene e costumi della suggestiva messinscena sono firmate da Gianluca Falaschi, Premio Abbiati della critica. Splendide e intensamente espressive le interpretazioni dei protagonisti, affidati a stelle della lirica, quali il soprano Ruth Iniesta (Giulietta), il mezzosoprano Chiara Amarù (Romeo) e il tenore Marco Ciaponi. Di rilievo altresì il contributo del maestro Luigi Petrozziello che ha istruito il coro.
Si replica oggi domenica 25 settembre alle ore 17 30. Sul podio subentra jl rinomato direttore giapponese Yuki Yamasaki.
Si rinnova così jl trionfo di in melodramma che Vincenzo Bellini riuscì a cucire sui cantanti che all’epoca il Teatro la Fenice di Venezia gli aveva messo a disposizione, vale a dire Maria Carradori-Allan (Giulietta), Giuditta Grisi (Romeo), Lorenzo Bonfigli (Tebaldo), Gaetano Antoldi (Capellio).
L’opera, andata in scena per la prima volta in scena l’11 marzo 1830, registrò un entuastico gradimento sia di pubblico che di critica.
I Capuleti e i Montecchi chiudono, in un certo senso, la prima fase della vita artistica del Cigno ma sono anche l’incipit dell’ultimo splendido periodo che si esprimerà nei tre capolavori finali: La sonnambula, Norma e I Puritani. Ricordiamo infine che il musicista, memore della borsa di studio assegnatagli dal decurionato, dedicò quest’opera “Ai Catanesi… pegno di grato animo e di fraterno affetto”.