Ha riscosso interesse e successo il Primo Convegno/Spettacolo “La tradizione dei cantastorie, anima della identità siciliana” promosso dall’Associazione “Gli ultimi cantastorie” di Ragusa e finanziato dalla Regione Siciliana, Assessorato ai Beni Culturali, con il patrocinio del Comune di Paternò.
Prima che i cantastorie si esibissero un interessante convegno ha visto come relatori Paolo Valentini, della Segreteria tecnica BB.CC. dell’assessore Alberto Samonà della Regione Siciliana, Domenico Targia, direttore del parco Archeologico di Tindari, il noto puparo antimafia palermitano, Angelo Sicilia e il presidente dell’Associazione “Gli ultimi cantastorie”, Franco Occhipinti. A fare gli onori di casa il primo cittadino, Nino Naso e l’assessora alla Cultura, Rosanna Natoli. Ospiti d’onore Maria Bella, figlia del poeta dei cantastorie, Turiddu Bella e la paternese Cettina Busacca, figlia del cantastorie Nino Busacca e nipote dell’ancor più grande Ciccio Busacca.
«Il Cantastorie vive se si evolve, altrimenti sarebbe destinato alla morte, come altre forme d’arte» hanno sottolineato i relatori, ed è proprio con questo spirito che hanno guardato con simpatia e fiducia alla “rivelazione” della serata rappresentata dal più giovane cantastorie di Sicilia, anch’egli paternese, Orazio Fusto, che ha cantato la storia di Peppino Impastato, il giornalista ucciso dalla mafia.
Alla kermesse, oltre a Fusto, hanno preso parte il cantattore Carlo Barbera con una sua singolare elaborazione dell’Odissea; Cettina Busacca con Orlando e Rinaldo e Bianca di Navarra accompagnata dal chitarrista Cesare Paternò; il cantastorie Giuseppe Castello con la sua storia di successo dedicata a Falcone e Borsellino. Una sezione particolare è stata dedicata a Rosa Balistreri, icona della canzone siciliana, ricordata dalla voce e dalla bravura della folksinger Laura De Palma che ha saputo galvanizzare il pubblico presente.
«Possiamo certamente affermare che la prima edizione è stata un successo – ha dichiarato Franco Occhipinti – e ci auguriamo che possa ritornare una seconda edizione con produzione di saggi ed elaborati da pubblicare e far meglio conoscere alle nuove generazioni questa antica quanto viva arte».
La manifestazione si inserisce nel progetto il “Carretto – Icona dell’identità siciliana” finanziato dalla Regione Siciliana, assessorato ai BB.CC., diretto dall’on. Alberto Samonà.