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Zō Centro Culture Contemporanee di Catania: masterclass e spettacolo di Licia Lanera

Il 9 ed il 10 novembre lo spettacolo “Con la carabina” della Compagnia Licia Lanera capofila di “AltreScene” la rassegna di Zo Centro Culture Contemporanee di Catania dedicata alla drammaturgia contemporanea

Ritorna “AltreScene”, la rassegna di arti performative dedicata alla drammaturgia contemporanea di Zo Centro Culture Contemporanee di Catania. E per l’inizio di stagione Zo si affida ad una grande protagonista del teatro nazionale contemporaneo, l’attrice, regista e drammaturga barese Licia Lanera, due volte Premio Ubu, tra i più importanti premi teatrali italiani creato nel 1977 dal critico Franco Quadri.

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Lanera a Catania sarà protagonista della masterclass “La parola in scena”, che Zo ospiterà venerdì 8 novembre, alle 17, a ingresso libero, e nei giorni a seguire – sabato 9, alle 21, e domenica 10 novembre, alle 18.30 – porterà in scena con la sua compagnia “Con la carabina”, spettacolo vincitore di 2 premi Ubu nel 2022 per la miglior regia e il miglior testo straniero, essendo la versione italiana di “À la carabine” della drammaturga francese Pauline Peyrade che nel 2021 vinse il Grand prix de littérature dramatique Artcena. La traduzione dal francese è di Paolo Bellomo, le luci sono di Vincent Longuemare, il sound design di Francesco Curci, i costumi di Angela Tomasicchio, l’aiuto regia di Nina Martorana, l’organizzazione di Silvia Milani.

Licia Lanera sulla masterclass “La parola in scena”: «A volte il termine “ricerca” applicato al teatro, conserva in sé un grande equivoco. Per un motivo che non riesco a spiegare, questa parola perde il suo significato in lingua italiana, per diventare un genere teatrale non ben definito che abbia un linguaggio contemporaneo, innovativo e a volte “strano”. Durante l’incontro che faremo a Catania, mi interessa partire proprio da questa parola per raccontare quello che è il mio (e di molti dei miei colleghi) teatro, dove la parola ricerca recupera il suo significato e corrisponde ad un teatro che ha bisogno di cercare, di studiare, di andare sul campo, di sperimentare, prima di farsi. Un teatro che non si definisce nella solitudine dello studio di un drammaturgo, ma che muta insieme al mondo, agli attori, agli umori. E alla fine di questo lungo processo, si fa. Parleremo della lingua del teatro, del rapporto tra la biografia dell’autore e ciò che gli sta intorno, e del difficile equilibrio tra disciplina ed emotività durante il processo creativo».

“Con la carabina”, regia e spazio di Licia Lanera, è una coproduzione fra la Compagnia Licia Lanera e Polis Teatro Festival, in collaborazione con Angelo Mai e E Production. I due attori Danilo Giuva ed Ermelinda Nasuto si muovono in uno spazio claustrofobico e in continuo mutamento, una gabbia creata per loro dalla regista; non ci sono vincitori in questa ruota infernale, ma solo lo specchio di una società che ha fallito clamorosamente. Una bambina di 11 anni che un tribunale francese ha riconosciuto consenziente allo stupro che ha subito da parte di un amico del fratello maggiore, decide, diventata adulta, di farsi giustizia da sola. La storia è divisa tra passato e presente: il primo ambientato in un luna park, il secondo a casa della donna. In entrambi i luoghi si consuma una violenza, ma i ruoli sono invertiti. Lo spettacolo è claustrofobico e violento, si muove scandito dalle luci di un set fotografico che muta per mano degli attori stessi. “Con la carabina” è un testo lucido e imparziale, che fugge dall’idea di dividere categoricamente il mondo in buoni e cattivi, ma analizza i meccanismi culturali e antropologici che fanno scaturire alcuni comportamenti violenti. Licia Lanera dirige Giuva e Nasuto, affondando nella strada della violenza attraverso il potere evocativo della parola. Due attori che attraverso il gioco teatrale accompagnano lo spettatore negli inferi, dove viene meno ogni concetto di giusto e sbagliato. Licia Lanera: «L’analisi di questi meccanismi, insieme ad una scrittura viva e affascinante, sono gli elementi che mi hanno portato prima ad abitarlo, poi a patirlo e infine a metterlo in scena. Ne è venuto fuori uno spettacolo-incubo, un non luogo, in cui ci sono due attori/servi di scena che si fanno ora adolescenti ora adulti ed evocano attraverso la parola e pochi elementi scenici, la dinamica di una storia atroce».

 

Il resto di “AltreScene” 2024-2025

“AltreScene” prosegue venerdì 29 novembre con “Terramadre”, regia e interpreti Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich. Il 20 dicembre va in scena “Cellule”, coreografia, performance, testo e immagini di Nach. Nel 2025 si riprende il 18 gennaio con “Due passi sono” regia, testo e interpreti Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi, mentre l’8 febbraio seguirà “Tiger Dad”, testo e regia di Rosario Palazzolo. Il 22 febbraio va in scena “Ok boomer. Anch’io sono uno stronzo”, testo di Nicolò Sordo, regia, scene e adattamento del testo di Babilonia Teatri, interpreti Nicolò Sordo e Filippo Quezel. L’8 marzo torna ad AltreScene la compagnia Dimitri/Canessa con “Ad esempio questo cielo”, regia di Elisa Canessa, con Federico Dimitri e Andrea Noce Noseda. AltreScene 2024-2025 si chiude il 6 aprile con “Non siamo qui”, testo e regia di Tino Caspanello, interpreti Cinzia Muscolino e Tino Calabrò.

Acquistando l’abbonamento agli otto spettacoli, si può scegliere uno spettacolo aggiuntivo tra “Chameleons” – in scena il 24 novembre, coreografia e regia di Laura Corradi, interpreti Midori Watanabe, Gessica Perusi, Alberto Munarin e Tommaso Cera – e “Tridicino”, in scena l’8 dicembre, testo di Andrea Camilleri, con Pietro Montandon, musiche di Roberto Catalano.

 

 

Abbonamenti: intero € 120, ridotto € 80. Biglietti “Con la carabina”: € 20. Prenotazioni al numero 0958168912, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13.30. Biglietti online su Dice: https://dice.fm/event/bbbbqg-con-la-carabina-10th-nov-z-centro-culture-contemporanee-catania-tickets

Zō Centro culture contemporanee: piazzale Rocco Chinnici 6 Catania.

 

 

 

 

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