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Le inchieste di Report, lunedì 27 dicembre alle 21.20 su Rai3 e su RaiPlay

In apertura la strage del Mottarone, "Cronaca di una tragedia annunciata"

Roma, 25 dic. – Nuovo appuntamento con le inchieste di Report, in onda lunedì 27 dicembre alle 21.20 su Rai3 e su RaiPlay (www.raiplay.it/dirette/rai3). La puntata si aprirà con ”Cronaca di una tragedia annunciata” di Walter Molino con la collaborazione di Federico Marconi. 23 maggio 2021, è passato da poco mezzogiorno, la cabina numero 3 della Funivia del Mottarone precipita nel vuoto. Muoiono 14 persone, l’unico superstite è il piccolo Eitan, 5 anni. È la più grande tragedia mai avvenuta su una funivia. L’inchiesta della Procura di Verbania accerta che la cabina è caduta perché si è spezzata la fune traente e i freni di emergenza risultavano disattivati. Sono passati sei mesi dalla strage del Mottarone, la cabina numero 3 è stata recuperata solo poche settimane fa con un’operazione spettacolare dei Vigili del Fuoco, ma il collegio dei periti nominati dal Tribunale, che dovranno accertare le cause della rottura della fune, sono appena all’inizio delle loro analisi e hanno già chiesto una proroga di sei mesi. Ma perché quella fune di acciaio si è spezzata? L’inchiesta di Report approfondisce tutti gli aspetti legati ai controlli e alla manutenzione, sottolineando le carenze di personale e di risorse degli organi statali di vigilanza del Ministerodelle Infrastrutture e dei Trasporti. Organi che avrebbero dovuto vigilare anche sui conflitti d’interesse. Grazie a documenti inediti etestimonianze esclusive, Report ricostruisce anche la storia della concessione pubblica dell’impianto, gestito fin dagli anni ’70 da società riferibili alla famiglia di Luigi Nerini.

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A seguire l’approfondimento ”Zero contagi” di Giuliano Marrucci. A quasi due anni dallo scoppio della pandemia, la Cina è rimasta sostanzialmente l’unico Paese al mondo a perseguire con determinazione la strategia “zero contagi”. Al centro, una serie di app per il tracciamento e una macchina logistica e organizzativa poderosa in grado di avviare in poche ore campagne di test di massa coinvolgendo milioni di persone non appena emerge un focolaio. Seguono lockdown mirati e restrizioni severissime sugli spostamenti, a prescindere se si sia effettuato o meno il vaccino. E ancora ”Le fantastiche 4” di Roberto Persia. Nelle metropolitane di tutto il mondo, nei centri commerciali e negli aeroporti le scale mobili muovono 3 miliardi e mezzo di persone ogni giorno che si spostano su 800.000 impianti. Una volta installate, la partita che si gioca sui bandi delle pubbliche amministrazioni è quella della manutenzione e vale molti milioni di euro. Soldi che dovrebbero garantire la sicurezza dei passeggeri, ma che fanno i conti con la struttura oligopolistica di questo mercato. I ritardi nella fornitura di pezzi di ricambio sono soltanto la punta di un iceberg fatto di medie e grandi aziende che tendono ad assumere un atteggiamento autoprotettivo a discapito della clientela. Così i fermi degli impianti si prolungano e il disagio per l’utenza aumenta.

 

Infine, l’inchiesta ”Smart tv is watching you” di Lucina Paternesi. In Italia ci sono quasi 120 milioni di televisioni, 15 milioni delle quali ormai hanno una connessione a internet. La pandemia ha fatto decollare dotazioni e connessioni digitali e la lunga permanenza in casa ha fatto sì che fosse maggiore anche il tempo trascorso davanti a uno schermo. Con l’arrivo del nuovo digitale terrestre e dei bonus stanziati dal Governo stiamo rottamando le vecchie tv affascinati dalle infinite possibilità offerte dalle piattaforme streaming. Film, serie televisive, documentari, cartoni animati, partite di calcio: l’obiettivo è non spegnere mai lo schermo. Nei laboratori dell’Imperial College, a Londra, Report ha testato ogni funzione e ogni piattaforma per scoprire che tra gli elettrodomestici intelligenti sono proprio le smart tv quelle che più di tutti contattano terze parti, condividono informazioni sensibili e, soprattutto, tracciano ogni nostra attività. Ma cosa sanno di noi queste piattaforme? Siamo sicuri che siamo solo noi a guardare la tv o è lei, ormai, a guardare noi?
(AR/Adnkronos)

 

 

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