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Prof. Parsi lascia Cartabianca, sul web scatta tifoseria ma anche rifiuto per le polemiche

Roma, 30 mar. (Adnkronos) – “Conosco da anni Vittorio Emanuele Parsi. È una persona colta e preparata. E soprattutto una persona seria. Bene ha fatto a mandarli a stendere. Bravo”. Il leader di Azione, Carlo Calenda, sui social prende una posizione netta all’indomani dell’ennesimo scontro in tv sul delicato tema della guerra fra Russia e Ucraina. Ancora una volta al centro della scena di ‘Cartabianca’ su Rai3 condotta da Bianca Berlinguer che ieri ha ospitato, fra gli altri, l’imprenditore Guido Crosetto, Andrea Scanzi del Fatto Quotidiano, il professore di Sociologia del terrorismo internazionale Alessandro Orsini e il politologo dell’Università Cattolica di Milano Vittorio Emanuele Parsi. E sono stati proprio Orsini e Parsi ad avere un diverbio frontale dopo il quale il politologo ha interrotto il collegamento. “Avevamo preso un accordo, di parlare di fatti. Non è stato rispettato”, ha detto Parsi alla Berlinguer, spiegando perché intendeva lasciare la linea. “Stai facendo una figuraccia. Non hai detto nulla, stai facendo un intervento da saccente. E fai bene ad andartene perché non hai nulla da dire”, ha replicato Orsini. “Era questo che volevo evitare: fare da cassa di risonanza a queste buffonate. Vi saluto”, ha ribattuto Parsi. E come accade da diverso tempo il confronto è diventato scontro con le solite code sui social.

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A commentare Calenda, Guido Crosetto che oggi fa notare come Parsi ce l’avesse solo con Orsini e non con il programma. Ma i dibattiti, soprattutto in un momento doloroso e difficile come questo, alla lunga stancano se l’insegnante Sofia Ventura twitta: “Non bisogna più guardarli, non bisogna più commentarli, gli esperti devono rifiutare gli inviti”. Crosetto, però, dissente: “Invece io trovo giusto limitarsi a contestare le cose che non si condividono e spiegare altri punti di vista”. La cosa prosegue. Ed è Alfredo Gentile a stigmatizzare un certo modo di confezionare i talk: “La logica di contrapposizione di tesi è intrattenimento non è informazione, dare spazio a chi la spara più grossa solo per fare lo spettacolino è da cialtroni. A questo punto Floris o Ilary Blasi, Berlinguer o Signorini, uno vale l’altro”.

Ancora più netta la posizione di Mario Raffaelli: “Ho appreso che Vittorio Parsi ha abbandonato il pollaio dove schiamazzavano Orsini, De Cesari e Scanzi ‘per non contribuire a fare cassa di risonanza a delle buffonate’. Come premio sono andato subito a comprare il suo ultimo libro”. Che mostra in un post a riprova che, ironia a parte, poi il volume lo ha acquistato davvero. Non si placa comunque la polemica che stavolta è diretta a Raffaelli, il quale nella foto del profilo Twitter compare seduto a un tavolo con un cavalierino che recita ‘Trentino in Azione’. “Invece di questi librettini, legga i grandi Pensatori. Ah mi scusi, ‘Azione’…”, gli ribatte Domenico Vitarelli. Insomma i social, come ormai acclarato, aizzano quasi più dei talk, persino in questi giorni già senza pace.

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