CATANIA – L’aeroporto di Catania chiude il 2020 con un calo di passeggeri di circa il 64 per cento, causato dalla pandemia e dalle misure prese dai Governi per contenere il contagio. Secondo i numeri elaborati dall’ufficio Dati di Sac, la società di gestione dello scalo, nel corso dell’anno appena passato i passeggeri in transito sono stati 3.654.457 contro i 10.223.113 dell’anno precedente (-64,25). Nel dettaglio, i viaggiatori nazionali sono stati2.686.189, contro i 6.436.828 del 2019 (-58,2 per cento): di questi, 1.346.108 in partenza e 1.340.081 in arrivo.
Relativamente al comparto internazionale, maggiormente colpito dalla crisi sanitaria, nel 2020 sono stati 968.268 i passeggeri complessivi contro i 3.786.285 del 2019 (-74,4 per cento): 483.464 in partenza e 484.804 in arrivo. Il mese più trafficato del 2020 è stato gennaio: prima dello scoppio della pandemia, sono transitati in aeroporto 609.750 passeggeri con una crescita di quasi il 5 per cento (+4,94 percento rispetto al 2019). Numeri raggiunti anche nel mese di agosto che, con 609.301 passeggeri transitati (-45,9 per cento) risulta il più trafficato dopo il lockdown. Il mese che ha fatto registrare il minor traffico è stato, invece, maggio 2020, con 13.588 passeggeri (-98,59 per cento rispetto all’anno precedente). Trend che si è mantenuto, seppur con qualche lieve miglioramento, anche nel periodo del lockdown che ha visto l’aeroporto di Catania restare operativo per garantire la mobilità da e per l’Isola. Nel dettaglio, tra marzo e maggio 2020 sono transitati 138.722 passeggeri contro i 2.500.515 del 2020 (-94,45 per cento).
E’ stata ancora Roma Fiumicino la rotta più trafficata, con 324.424 passeggeri in partenza, seguita da Milano Malpensa, con 252.835 passeggeri, e Milano Linate, con 106.316. Per quanto riguarda, invece, le rotte internazionali, è stata Malta la destinazione più trafficata, con 41.057 in partenza, seguita da Amsterdam (30.175) e, Francoforte (22.832). Il 2020 è stato, però, anche l’anno dell’arrivo di nuove compagnie aeree nello scalo etneo e dell’apertura della nuova base WizzAir. Questo ha portato ad aumentare i voli per alcune destinazioni nazionali e, contestualmente, ha spinto le compagnie aeree a ribassare i costi dei biglietti.
“Quello che si è appena concluso è stato decisamente un annus horribilis e non solo per il comparto aereo – commentano il presidentee l’amministratore delegato di Sac, Sandro Gambuzza e Nico Torrisi -. Il nostro scalo, come gli altri, ha subito gli effetti causati dallo scoppio della pandemia e dalla conseguente contrazione dei voli, soprattutto nel comparto internazionale. Purtroppo, siamo chiamati a fare ancora sforzi importanti e a stringere i denti, confidando nel rallentamento della diffusione del virus e nell’efficacia della campagna vaccinale. Ci auguriamo che, in un futuro non troppo lontano, l’Ue e le compagnie aeree provvedano a elaborare strategie e misure per consentire la ripresa dei voli e dei viaggi”.
(Adnkronos)