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Federalberghi Isole Minori a Musumeci: “servono corse integrative in orari specifici e nel fine settimana”

Palermo, 29 giu. – “Continuano i disagi nei collegamenti con le isole minori, soprattutto nei fine settimana e in alcune fasce orarie. Federalberghi Isole Minori della Sicilia chiede corse integrative o di ripristinare la capienza originaria su tutti i mezzi di trasporto di linea e non di linea. È questa in estrema sintesi la richiesta inoltrata al Presidente Musumeci, all’Assessore alla mobilità, Marco Falcone e in copia ai Sindaci delle isole minori e all’Assessore al Turismo, Manlio Messina. La questione era già stata anticipata nelle scorse settimane: i mezzi a capienza ridotta stanno creando disagi enormi”. Così Christian Del Bono, Presidente di Federalberghi Isole minori.

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“In Regione Veneto, venerdì scorso, è stata ripristinata la capienza su tutti i mezzi di trasporto di linea e non di linea, pur prevedendo il rispetto di tutta una serie di precauzioni tra cui l’utilizzo dellemascherine, la sanificazione dei mezzi, il ricambio di aria ecc”, dice. “Non volendo entrare nel merito della bizzarria di come anche
in questo momento storico in Italia si possa procedere con regole diverse tra una regione e l’altra, pur in assenza di elementi scientifici che dimostrino maggiori o minori fattori di rischio tra una parte e l’altra dello stesso paese – ha dichiarato ancora Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Minori Sicilia – chiediamo al Presidente Musumeci di valutare se sussistano anche da noi i presupposti per riportare alla capienza originaria tutti i mezzi di collegamento (marittimi, su gomma, ferroviari, automobilistici, a noleggio ecc.) di linea e non di linea. In alternativa, di disporre con urgenza delle corse integrative nelle fasce orarie e nei giorni della settimana necessari, sulla base delle indicazioni dei Sindaci delle Isole Minori. Chiediamo, infine, di poter recuperare tutte le corse non effettuate durante il periodo di lockdown”.

“Anche in questo caso, ha concluso Del Bono, le isole minori della Sicilia per effetto delle restrizioni imposte – proprio perché più remote rispetto alle località turistiche della terra ferma – stanno pagando il prezzo più alto senza che sia ancora pervenuta alcuna specifica forma di compensazione a riguardo”.
(Adnkronos)

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