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Boom di matricole, conti in ordine, in corsa per l’accreditamento: il bilancio 2020 di Unict

CATANIA – «È stato un anno difficile per la pandemia, una tragedia che ha investito il mondo intero, abbiamo dovuto affrontare problemi nuovi e trovare soluzioni rapide di grande responsabilità. Allo stesso tempo la nostra università ha dovuto rimettere a posto i conti, riportando sotto l’80% l’indicatore ministeriale di spesa del personale. Adesso possiamo guardare con rinnovata fiducia al futuro a condizione che tutti noi continuiamo a lavorare insieme».
Un augurio che il rettore Francesco Priolo dell’Università di Catania ha rivolto alla comunità accademica nel corso degli incontri “a distanza” con i consigli dei 17 dipartimenti e con la Scuola Superiore di Catania. Diciotto tappe in cui il rettore Francesco Priolo ha tracciato un bilancio dei primi 15 mesi di mandato analizzando alcuni risultati e proiettandosi verso le attività future.

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Pandemia e studenti
«L’anno è cominciato con una festa, a gennaio, 900 persone al Teatro “Massimo Bellini”, tantissimi studenti, per l’apertura dell’anno accademico con un segnale chiaro: l’ateneo è delle studentesse e degli studenti. Poi la pandemia, ma il 9 marzo, reagendo immediatamente, abbiamo attivato le lezioni online grazie ai docenti che hanno reinventato la didattica con risultati che conosciamo tutti: su 28mila studenti interrogati, oltre il 90% si è detto molto soddisfatto del servizio erogato».

Immatricolazioni
«I dati confermano che i giovani hanno dato fiducia all’Università di Catania. Abbiamo registrato 7.841 “nuove” immatricolazioni ai corsi di laurea triennali e a ciclo unico nell’anno accademico 2020-2021, ossia matricole che si sono immesse per la prima volta nel sistema universitario, un numero che ci riporta alle migliori performance di dieci anni fa. Un +25% influenzato sicuramente dall’emergenza sanitaria, ma non solo. La crescita di Catania è stata la più alta in Sicilia, ed una delle più elevate in Italia, derivante sia dalla capacità di gestione dell’emergenza messa in campo dal nostro Ateneo, sia dalla scelta delle famiglie di non iscrivere i propri figli negli atenei del Nord. Abbiamo quindi la responsabilità di offrire una formazione e servizi di qualità per mantenere nel tempo questo aumento in modo costante».
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Gestione amministrativa
«La nostra Università si è rafforzata sul piano finanziario perché è riuscita, grazie ad una oculata gestione amministrativa, ad invertire il trend di spesa degli anni precedenti. E da università sana non dobbiamo più utilizzare le riserve, ma muoverci sulla linea del pareggio di bilancio così come stiamo facendo grazie al lavoro del direttore generale, il prof. Giovanni La Via.

Personale tecnico-amministrativo
«Nel 2018 è stato sforato l’indicatore di spesa del personale (80,03%), nel 2020, anche se il dato sarà certificato dal Mur tra 6-7 mesi, ci auguriamo di poterci assestare intorno al 76%. Un dato che ci consentirà di ottenere più punti organico che saranno successivamente assegnati secondo criteri e regole condivisi».
«Entro la fine del 2020 ridurremo il numero delle unità di personale tecnico-amministrativo a tempo determinato fino ad arrivare a 55 grazie ai vari processi di stabilizzazione. Si tratta di un grande risultato visto che nel 2018 vi erano 249 unità di personale a tempo determinato, un dato inaccettabile per un ateneo. Nel 2021, tramite la legge Madia, proveremo a chiudere questa lunga parentesi di precariato stabilizzando le ultime unità di personale tecnico-amministrativo ancora a tempo determinato».
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Docenti, le progressioni di carriera
«Nel 2020 abbiamo effettuato 71 progressioni di carriera: 17 docenti da associati a ordinari, 38 ricercatori a tempo indeterminato (RTI) e 16 ricercatori a tempo determinato (RTD-B) a professori associati. In futuro il Piano straordinario di progressioni RTI permetterà alla maggior parte dei ricercatori abilitati a tempo indeterminato di contare su una progressione di carriera. Per quanto riguarda il Piano straordinario RTD-B sono state distribuite ai vari dipartimenti 76 posizioni su 110. A gennaio effettueremo una nuova distribuzione dei punti organico, ma è ovvio che dovremo accantonare nei prossimi anni diversi punti organico per garantire quelle somme per i ricercatori di tipo B per effettuare le progressioni ad associati».
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Sanità
«Quest’anno è stato stipulato il Protocollo d’intesa tra la Regione e gli atenei di Palermo, Catania e Messina per migliorare il funzionamento delle Aziende ospedaliero-universitarie nelle tre aree metropolitane integrando con maggiore efficacia i servizi assistenziali all’attività didattico-scientifica. A seguire è stato siglato l’atto aziendale del “Policlinico” ed è stato nominato, dopo mesi di commissariamento, il nuovo direttore generale, il dott. Gaetano Sirna. Abbiamo stretto i rapporti con i direttori generali delle aziende “Cannizzaro” e “Garibaldi” particolarmente importanti per i nostri colleghi universitari che svolgono servizio in queste realtà. Un altro punto fondamentale per questa amministrazione sono le infrastrutture del “Policlinico” e non a caso con il dott. Sirna ci sarà un confronto continuo e costante. Un metodo di lavoro che porterà i suoi frutti grazie anche alla interlocuzione costante tra le due amministrazioni e al lavoro dei delegati alla Sanità e Innovazione in ambito medico, coordinati dal prof. Pierfrancesco Veroux, e alla Scuola “Facoltà di Medicina” presieduta dal prof. Pietro Castellino».

Il futuro
«Nel mese di maggio “riceveremo” la visita della Commissione di Esperti per la Valutazione ANVUR finalizzata a valutare i risultati della didattica, della ricerca scientifica e delle attività di terza missione del nostro ateneo e ad ottenere l’accreditamento dei corsi di studio e delle sedi. Si tratta di un’ulteriore occasione per dare slancio alle attività del nostro ateneo. Abbiamo messo in sicurezza i conti e riconquistato la fiducia degli studenti, ma abbiamo ancora tanto da lavorare. Sarà un anno importante per tutti».

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