MESSINA – Si è svolto sulla piattaforma teams, il webinar su “La vendetta social: Revenge porn, risvolti sociologici e legali”, organizzato dai Dipartimenti di Giurisprudenza e di Civiltà Antiche e Moderne (DICAM), che costituisce il secondo appuntamento del ciclo di quattro eventi dedicato ai “Social media e nuove tendenze”. L’incontro, moderato dalle delegate all’orientamento del DICAM, prof.ssa Anita Di Stefano, e del Dipartimento di Giurisprudenza, prof. ssa Cinzia Ingratoci, ha affrontato, in una prospettiva interdisciplinare, un tema di particolare attualità ed interesse specialmente per i più giovani, rappresentando anche un momento di orientamento finalizzato a diffondere una maggiore conoscenza e consapevolezza sulle ricadute del fenomeno dal punto di vista della comunicazione sociale e del sapere giuridico.
Ai saluti dei prof. Francesco Astone, Direttore di del Dipartimento di Giurisprudenza e del prof. Giuseppe Giordano, Direttore del del DICAM, ha fatto seguito la relazione introduttiva affidata al prof. Francesco Pira, docente di Comunicazione e Giornalismo nel Dipartimento di Civiltà antiche e moderne, che si è soffermato sulla necessità della prevenzione di un fenomeno molto preoccupante, la cui pericolosità è riconducibile alla più vasta degenerazione del rapporto che ognuno crea con i propri pari sul web. Il prof. Pira ha sottolineato, sul punto, l’importanza di una educazione ai sentimenti che si accompagni ad una maggiore consapevolezza nel controllare, per misura e qualità, l’esposizione di ciascuno di noi sulla rete al fine di contenere azioni, come la vendetta, che fanno parte dell’esperienza umana da sempre ma che, nell’ambiente social, trovano modalità di realizzazione ed eco devastanti per la vittima.
Il prof. Stefano Agosta, docente di Diritto costituzionale nel Dipartimento di Giurisprudenza, ha sottolineato come l’esperienza più recente evidenzi un esponenziale aumento dei casi di c.d. revenge porn (o porno-vendetta). Se riguardato dalla prospettiva costituzionalistica della libertà di espressione sessuale, di cui all’art. 2 Cost. (nonché ex artt. 8 e 14 CEDU), tale preoccupante fenomeno testimonia la particolare centralità che in materia assume, oltre la maggiore età ed il rispetto del buon costume, il consenso prestato dalla vittima (specie con riferimento alla sua estensione, alla sua elaborazione ed alla sua successiva manifestazione esterna).
La prof.ssa Maria Teresa Collica, docente di diritto penale nel Dipartimento di Giurisprudenza, ha analizzato la nuova fattispecie incriminatrice, mettendone in evidenza pregi e limiti. Nello stesso tempo ha chiarito come la sola risposta penale a fenomeni come questi non possa essere esaustiva, ma debba essere integrata da una serie di azioni a più livelli.
A chiusura dell’incontro, le prof.sse Ingratoci e Di Stefano hanno presentato l’offerta formativa rispettivamente dei Dipartimenti di Giurisprudenza e di Civiltà Antiche e Moderne (DICAM).
Hanno partecipato all’evento numerosissimi studenti dell’Ateneo di Messina e delle scuole medie superiori della città e della provincia. L’evento live ha raggiunto oltre 1000 persone, mentre la diretta sulla pagina fb dell’Ateneo ha registrato, ad ora, quasi 2300 visualizzazioni.