CATANIA – È entrata nel vivo la seconda fase di Start Cup Catania 2019, la “business plan competition” che l’Università di Catania organizza ormai ininterrottamente dal 2014 insieme all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Catania.
Nei giorni scorsi, il Comitato tecnico-scientifico, presieduto dal prof. Rosario Faraci e composto dal docente universitario Giuseppe Margani, dal dirigente bancario Santo Sciuto, dal revisore contabile Ernesto D’Agata e dall’imprenditore Fabio Scaccia, ha esaminato i progetti pervenuti entro la scadenza del 9 agosto scorso e, come da regolamento, ne ha ammessi otto allo step successivo che porterà fino alla finale regionale di Start Cup Sicilia, in programma a Palermo il 28 ottobre, e poi per i vincitori della kermesse isolana fino alla finale del PNI Cube che quest’anno si terrà a Catania il 28 e 29 novembre, con oltre 250 delegati provenienti da tutta Italia.
La maggior parte dei progetti è di provenienza universitaria, con team prevalentemente formati da docenti e ricercatori in rappresentanza dei vari dipartimenti dell’Ateneo di Catania. Anche gli studenti universitari si sono messi in gioco e alcuni di loro hanno avuto accesso alla seconda fase.
Ecco la graduatoria con i progetti ammessi alla seconda fase:
MITOPharma (25 punti): si propone come un centro di servizio per l’analisi della funzione mitocondriale volto alla progettazione ed alla selezione di molecole idonee a recuperare la vitalità di cellule target di gravi malattie neurodegenerative, (componenti team: Angela Anna Messina, proponente; Vito Nicola De Pinto, Andrea Magrì, Francesca Guarino, Simona Reina).
MIMESIS in silico medicine (24 punti): piattaforma di modellazione e simulazione predittiva, che può ridurre notevolmente i tempi ed i costi di ricerca e sviluppo delle aziende farmaceutiche e di dispositivi medici che hanno bisogno di accelerare la creazione di nuovi prodotti (componenti team: Francesco Pappalardo, proponente; Filippo Caraci, Santo Motta, Marzio Pennisi, Giulia Russo, Marco Viceconti).
Fo.C.U.S. Food Clean and Utilities Supplies (23 punti): produzione di additivi alimentari con attività antiossidante e antimicrobica ed enzimi con elevata specificità, attraverso fermentazione di lieviti selezionati utilizzando sottoprodotti agroindustriali, da impiegare per l’estensione della shelf-life e per la formulazione di alimenti funzionali (componenti team: Rosa Palmeri, proponente; Biagio Fallico, Cristina Restuccia, Lucia Parafati).
Sistema IoT di monitoraggio di pressione nelle reti di acquedotto (21 punti): il sistema IoT sarà costituito da una rete di sensori di pressione e da una piattaforma di acquisizione e analisi dei dati, in grado di consentire un monitoraggio utile alla previsione delle pressioni ed alla calibrazione del modello matematico della rete idrica (componenti team: Camillo Bosco, proponente; Fabrizio Musmeci, Arnaldo Luppino).
Pastazzo di agrumi stampa 3D e food packaging (21 punti): produzione di acido polilattico (PLA) a partire dalla polimerizzazione del pastazzo di agrumi siciliani, con la finalità di un impiego sostenibile del sottoprodotto agrumicolo (componenti team: Sebastiano D’Urso, proponente; Grazia Maria Nicolosi, Carmelo La Rosa, Giuseppe Maccarrone).
Brassicaceae Smart & Healthy Food (20 punti): recupero delle eccedenze ortofrutticole e valorizzazione degli scarti vegetali di varietà di Brassica ricche in composti bioattivi per la trasformazione e la commercializzazione di nuovi prodotti alimentari multifunzionali importanti per la salute e il benessere umano in un’ottica di economia circolare (componenti team: Salvatore Travali, proponente; Ferdinando Branca, Alessandro Lavoro, Angela Russo, Franca Maria Pezzino).
I’M Immediate Movement (15 punti): il team ha deciso di dedicare le proprie competenze ad un tema che non gode delle attenzioni che merita: il mondo della disabilità e i relativi trasporti, che sono un punto debole della nostra società. Su questo si basa la business idea e il servizio “Break the Brake” (componenti team: Francesca Falcone, proponente; Giuseppe Ottone)
N.I.C.O. (14 punti): l’applicazione, acronimo di Non Vedenti, Inclusione, Cultura, Opportunità, nasce da un’esigenza reale. In un’ottica “Smart City” rappresenta una soluzione in grado di migliorare l’esperienza turistica di ipovedenti e non vedenti, rendendola interattiva e coinvolgente, (componenti team: Roberta Zitarosa, proponente; Concetta Barcellona, Danilo Nicolosi, Grazia Pane, Domenico Scardace).
Nella seconda fase, che si concluderà i primi di ottobre, i team saranno assistiti dai professionisti designati dall’Ordine che li guideranno passo dopo passo alla redazione del documento economico-finanziario di supporto al progetto imprenditoriale. Dopo di che toccherà nuovamente al Comitato scientifico-tecnico stilare la graduatoria finale di merito.
Ai primi tre team classificati andranno rispettivamente premi in denaro da 5 mila, 3 mila e 2 mila euro, oltre che l’ammissione alla finale regionale di Palermo. Da lì poi soltanto sei progetti, provenienti da tutti gli atenei siciliani in gara, saranno ammessi alla finalissima del PNI Cube.