CATANIA – Un Incubatore d’ateneo per aiutare e supportare le start-up, definire le strategie di sviluppo e favorire il trasferimento di conoscenza scientifica e tecnologica dal mondo accademico. Lo attiverà a breve l’Università di Catania che, attraverso l’Area della Terza Missione – Ripartizione “Valorizzazione Economica del Sapere Scientifico” – stamattina, ha organizzato il primo Investor Day d’Ateneo per sostenere l’imprenditorialità accademica e favorire il confronto con il mondo degli investitori istituzionali.
«L’Università di Catania da tempo, grazie al lavoro attento sul territorio, sta dando una spinta importante e innovativa alla creazione di nuove imprese – ha spiegato il rettore Francesco Priolo -. Ad oggi all’interno dell’ateneo sono attivi 17 spin-off e i dati pubblicati di recente da Almalaurea premiano i nostri sforzi. Dal 2004 al 2018, infatti, i laureati catanesi che hanno fondato un’impresa sono stati 7.188 su un totale di 85.285, pari all’8,4%, una percentuale ben più alta rispetto alla media nazionale (7,1%) e che vede il nostro ateneo primeggiare in Sicilia alla luce dei dati degli atenei di Messina (7,9%) e di Palermo (5,7%)».
«È importante che l’attività di ricerca possa trasformarsi in idea di business e i venture capitalist italiani presenti all’incontro di oggi, in questo contesto, possono dare un importante contributo – ha aggiunto il rettore -. In passato l’Università di Catania ha lanciato diverse iniziative, come la StartUp Academy, con l’obiettivo di divulgare la cultura d’impresa nei giovani di tutti i corsi di laurea per mettere insieme competenze e far nascere nuove imprese. Nonostante la pandemia le attività del nostro ateneo, di questa governance, proseguiranno sostenendo le idee imprenditoriali».
«Dai dati emerge una grande attenzione dell’ateneo a trasformare in innovazione le attività di ricerca e di formazione e a creare una sinergia importante tra il mondo del trasferimento tecnologico e quello della finanza per sostenere start-up e spin-off nati grazie all’imprenditorialità universitaria» ha aggiunto la prof.ssa Alessia Tricomi, delegata del rettore al coordinamento della Terza Missione.
«Stiamo lavorando ad un Incubatore d’ateneo per sostenere ulteriormente le start-up e spin-off d’ateneo e alcune di queste si sono già distinte a livello nazionale nel loro ambito di riferimento conseguendo importanti riconoscimenti, come iCTLab – ha spiegato il prof. Rosario Faraci, promotore dell’iniziativa e delegato all’Incubatore di Ateneo, Start-up e Spin-off -. L’ateneo è impegnato in diverse iniziative per facilitare il contatto fra nuove imprese e investitori e tra queste, in particolare, la Start Cup Catania, business plan competition organizzata dall’Università di Catania, con il supporto di sponsor e partner istituzionali, quali l’Ordine dei Dottori Commercialisti di Catania. La Start Cup Catania, che a breve partirà con la sua edizione 2021, in otto edizioni consecutive, dal 2014 al 2020, ha stimolato la nascita di 31 nuove imprese, di cui 14 sono start-up innovative iscritte nell’apposito registro del Ministero dello Sviluppo Economico. Ad oggi Start Cup Catania ha coinvolto 462 persone e ben 61 team imprenditoriali hanno partecipato attivamente alla competizione, la metà dei quali ha poi dato vita ad un’impresa. Esiste dunque un ecosistema dell’innovazione e delle start-up di cui l’Università di Catania è uno degli attori più importanti».
Al business meeting di stamattina sono intervenuti i rappresentanti di alcuni investitori istituzionali italiani (Angels Cube, CDP Venture Capital, Entopan, Italian Angels for Growth, Progress TT e Vertis) che hanno incontrato nove fra start-up e spin-off dell’Università di Catania selezionate con una call interna.
I rappresentanti delle nove iniziative imprenditoriali -CreationDose, Digital Atom, iCTLab, Mimesis, SEO TesterOnline, Testudoo, Tobesia, Weng, we.MitoBiotech – hanno illustrato agli investitori i loro progetti evidenziando eventuali fabbisogni di capitali di rischio per lo sviluppo delle proprie attività d’impresa.