Un ponte culturale e scientifico collegherà l’Università di Catania con gli atenei dell’Ucraina. Un tema che è stato al centro della visita istituzionale, ieri al Palazzo centrale dell’ateneo catanese, tra il console generale d’Ucraina a Napoli, Maksym Kovalenko, e il rettore Francesco Priolo.
Nel corso dell’incontro sono state gettate le basi per una futura collaborazione tra le università di Catania e di Lviv e Chernivtsi in Ucraina e per la promozione dei corsi di laurea dell’ateneo catanese in Ucraina.
«Oggi contiamo sedici studenti ucraini iscritti nei corsi di laurea del nostro ateneo e grazie alle future collaborazioni puntiamo ad incrementare la presenza a Catania di giovani provenienti dall’Ucraina che potrebbero usufruire anche di borse di studio e contributi destinati a studenti dei Paesi extra-Ue» ha detto il rettore Francesco Priolo alla presenza del direttore generale dell’Università di Catania, Giovanni La Via, e della coordinatrice della Comunità ucraina in Sicilia, Yuliya Dynnichenko.
«Ogni anno registriamo che i posti riservati a studenti dei Paesi extra-Ue nei nostri corsi di laurea rimangono vacanti e alla fine li destiniamo agli italiani – ha aggiunto il rettore -. Ci auguriamo che i giovani ucraini possano sfruttare al meglio questa possibilità a partire dal prossimo anno accademico».
Il prof. Francesco Priolo, inoltre, ha ricordato che il «nostro ateneo in passato ha avviato rapporti di collaborazione con l’Ucraina in campo scientifico e della ricerca e che ad oggi esiste un accordo con la UMAN National University of Horticolture, tramite il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente» e ha evidenziato «la piena disponibilità a rafforzare questa sinergia tramite il consolato ucraino».
In questo contesto il prof. Giovanni La Via, ha sottolineato «l’importanza delle azioni previste dall’Unione Europea per attivare progetti di cooperazione con i Paesi extra-Ue».
Proposte e iniziative sposate in pieno dal console Maksym Kovalenko che ha mostrato particolare interesse «per future collaborazione tra gli atenei catenese e ucraini nel campo della didattica» e al tempo stesso «anche per la formazione a Catania dei connazionali già presenti in Sicilia visto che sull’isola vivono 7mila connazionali e ben 255mila in Italia».