Continua il racconto sulla storia dell’Africa ai microfoni di Radio Zammù.
Dopo la puntata sul tema “Appello per una tregua civile”: Albert Camus e la guerra di liberazione algerina (1956) curata da Michela Carmeci e Vittorio Mirabile, martedì 15 giugno, dalle 15, nell’ambito del programma “88 miglia all’ora”, condotto da Francesco Guerra, si discuterà di “Mappe coloniali: la Striscia di Caprivi nell’Africa Tedesca del Sud-Ovest (1890)” con lo studente Giulio D’Arrigo.
Un’altra tappa dell’avventura degli studenti del corso di laurea in “Storia, politica e relazioni internazionali” del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania, grazie alla collaborazione con la radio universitaria, nell’ambito dell’insegnamento “Storia dell’Africa” tenuto dalla docente Daniela Melfa.
Nel corso della puntata lo studente Giulio D’Arrigo affronterà il risultato di una brutale logica di spartizione coloniale che si è protratta per secoli.
«La striscia di Caprivi, o il dito di Caprivi, (nel territorio del fiume Zambesi in Africa, oggi in Namibia) fu uno dei più drammatici risultati di tale logica – spiega il conduttore Francesco Guerra -. Qualche settimana fa la Germania, dopo anni di silenzio, si è scusata ufficialmente per dei crimini di massa che aveva ordinato. Anche i libri di storia hanno ignorato questo fatto per anni. In Italia, gli esperti sulla Striscia di Caprivi sono pochissimi. Tra questi c’è la docente Cristiana Fiammingo, docente di Storia e istituzioni dell’Africa dell’Università di Milano».
Nella prima puntata, invece, gli studenti Michela Carmeci e Vittorio Mirabile si erano soffermati sul tema “Appello per una tregua civile: Albert Camus e la guerra di liberazione algerina (1956)”.
«Quella che i francesi ancora chiamano la “Guerra d’Algeria” e gli algerini “La rivoluzione” rappresenta una delle ultime e storicamente più importanti guerre coloniali – racconta Francesco Guerra che ne ha discusso con la docente Caterina Roggero dell’Università di Milano -. Fu un conflitto tormentato e complesso, che con le sue vicende alterne provocò la caduta della Quarta Repubblica e portò la Francia sull’orlo della guerra civile».