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Unict, le sfide della PA digitale tra innovazione, sviluppo e sicurezza

«In una società digitale i cittadini e le imprese dovranno utilizzare i servizi digitali della Pubblica amministrazione che oltre ad essere semplici, di facile accesso ed efficienti, devono garantire la sicurezza - ha dichiarato il rettore Francesco Priolo

«La società di oggi ci impone lo sviluppo di nuove innovazioni tecnologiche, ma nel rispetto delle regole. Una sfida complessa e avvincente che coinvolge il mondo della ricerca per favorire la digitalizzazione della società, l’innovazione del Paese e lo sviluppo sostenibile e etico della società stessa nel suo complesso per non creare diseguaglianze». Con queste parole il rettore Francesco Priolo ha aperto la due giorni del convegno “Le sfide della Pa digitale” che ieri si è concluso nell’aula magna del Dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania.
«In una società digitale i cittadini e le imprese dovranno utilizzare i servizi digitali della Pubblica amministrazione che oltre ad essere semplici, di facile accesso ed efficienti, devono garantire la sicurezza – ha aggiunto il rettore -. Un supporto fondamentale per raggiungere questo è obiettivo è rappresentato dall’innovazione e dal Pnrr, un’opportunità importante che dobbiamo saper cogliere»

 

A seguire il direttore del Dipartimento di Economia e Impresa Roberto Cellini ha evidenziato «l’esigenza di regole per garantire la competitività dei mercati che oggi si sfidano sempre più sull’e-commerce». «In questo contesto la digitalizzazione della PA è fondamentale per garantire il corretto funzionamento della stessa amministrazione al fine di includere tutta la popolazione perché ancora oggi non tutti hanno le stesse opportunità» ha aggiunto.
Il prof. Antonio Barone dell’Università di Catania, organizzatore dell’evento insieme al docente Angelo Giuseppe Orofino dell’Università LUM Degennaro, ha introdotto i lavori sottolineando «l’importanza della rivoluzione digitale in atto, che sta determinato profonde trasfromazioni per la PA». Secondo il docente dell’ateneo catanese, in particolare, «la necessaria trasparenza amministrativa della decisione amministrativa algoritmica, la sicurezza dei dati personali da garantire insieme alla necessità di evitare l’aumento delle diseguaglianze sono solo alcuni dei temi cruciali che la scienza giuridica deve affrontare, nella consapevolezza delle opportunità aperte dalla rivoluzione digitale. Basti pensare che, grazie al PNRR, finalmente si sta riaprendo la stagione delle assunzioni nelle PA e ciò impone una formazione e una specializzazione sempre più adeguate su queste tematiche innovative».

 

Nel corso dei lavori Francesco Manganaro, presidente dell’Associazione Italiana dei Professori di Diritto Amministrativo, ha presentato la European Review of Digital Administration & Law (ERDAL), una rivista semestrale open access (e cartacea dedicata ai temi del diritto dell’amministrazione digitale.
Nel corso dei lavori, ben tre sessioni, sono stati approfonditi i temi dell’informatica e buona amministrazione (presieduta da Jean Bernard Auby dell’Università di Parigi Science Po), della digitalizzazione al servizio delle riforme amministrative (presieduta da Fabio Francario dell’Università di Siena) e della la sanità digitale (presieduta da Maria Alessandra Sandulli, Università di Roma Tre).
Oltre 20 studiosi dell’ateneo catanese (tra i quali Ida Nicotra, Giuliana Amore, Salvo Bosa), di altre prestigiose istituzioni universitarie e di ricerca europee (École National d’Administration, Murcia, Santiago di Compostela) e italiane (Roma, Milano, Napoli, Palermo, Messina, Benevento), e anche del mondo forense hanno anche approfondito il tema nel campo giuridico in quanto la società digitale è chiamata a giocare un ruolo fondamentale per lo sviluppo umano sotto molteplici aspetti, come la cybersicurezza, l’e-procurement, gli smart contracts, il fascicolo sanitario elettronico ed i connessi problemi di privacy, i trasporti, l’e-learning/e-education, l’ambiente, l’edilizia, le telecomunicazioni, i rifiuti, la giustizia.

 

Il dibattito scientifico su queste tematiche innovative ha avuto anche una proiezione istituzionale, come attestato dalla presenza del Vicepresidente e Assessore regionale per l’Economia Gaetano Armao, il quale ha evidenziato i grandi progressi della Sicilia in questi anni. In particolare, da un rapporto della Banca d’Italia del luglio 2021 sui divari infrastrutturali in Italia emerge nitidamente come la Sicilia, proprio sul fronte delle dotazioni infrastrutturali digitali, sia in ottima posizione, realizzandosi così tutte le premesse necessarie a supportare i vari ambiti della rivoluzione digitale nella PA in favore di cittadini e imprese.

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