L’Università di Catania si conferma ancora una volta leader tra gli atenei siciliani nella classifica internazionale 2022-2023 del Center for World University Rankings.
Su 19.788 università analizzate dal Center for World University Rankings, l’ateneo catanese si è piazzato al 468° posto nel mondo davanti a Palermo (586) e a Messina (810). Tra i 66 atenei italiani classificati, Catania è al 21° posto grazie alle “prestazioni” accademiche che, sulla base degli indicatori della classifica CWUR, hanno ottenuto un punteggio di 74.5.
La classifica CWUR – nata nel 2012 sulla scia degli altri famosi ranking internazionali dedicati alle università come Qs, Times Higher Education e ARWU di Shanghai – prende in considerazione sette indicatori oggettivi raggruppati in quattro macro-aree. Le prime due macro-aree, che hanno un peso pari al 50% della valutazione, riguardano la qualità della formazione (rappresentata dal numero di laureati che si sono aggiudicati importanti riconoscimenti accademici) e il tasso di occupazione (valutato sulla base del numero di laureati che ha ricoperto posizioni di vertice nelle migliori aziende del mondo).
La valutazione, inoltre, si estende anche alla qualità della docenza (misurata sul numero di accademici che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali) e alle prestazioni della ricerca (classificate in base al numero complessivo degli articoli pubblicati, alla quantità delle pubblicazioni di qualità su riviste di alto livello e su riviste molto influenti e al numero di articoli altamente citati) previste dalle altre due macro-aree.
Sono stati resi noti, inoltre, i risultati della terza Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) degli atenei italiani per gli anni 2015-2019 condotta dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca – Anvur.
Il rapporto valuta i risultati della ricerca scientifica e delle attività di Terza missione degli atenei e non statali, enti di ricerca pubblici e altri soggetti pubblici e privati impegnati nel campo della ricerca. Risultati che saranno utilizzati dal Mur per ripartire, già dal 2022, l’80% della parte premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario e per individuare i dipartimenti degli Atenei statali italiani che potranno competere (Dipartimenti di eccellenza) per ottenere il finanziamento straordinario destinato a sostenere un progetto di ricerca e sviluppo quinquennale.
L’Università di Catania, tra gli atenei statali, registra un più che positivo piazzamento (undicesimo posto) per la presenza di ricercatori stabili con un indicatore pari a 0,90935 (contro l’1,08310 della prima classificata, l’Università di Milano), mentre il dato relativo ai ricercatori neoassunti e promossi vede l’ateneo catanese al 26° posto. Nel complesso i risultati relativi ai prodotti di tutti i ricercatori premiano l’Università di Catania con un positivo 13° posto.
Indicazioni importanti arrivano dai risultati relativi alla formazione alla ricerca e alla Terza Missione con Catania che chiude a metà classifica tra gli atenei italiani statali e che dunque rappresentano punti di attenzione sui quali l’Ateneo dovrà concentrarsi nel futuro per migliorare questi aspetti delle proprie performances.
In merito ai dati relativi alla qualità e quantità della ricerca del personale i risultati ottenuti premiano l’Università di Catania: nono posto per i ricercatori stabili e 19° per i neo-assunti. Risultati che complessivamente consentono all’ateneo catanese di ottenere il 14° posto per l’indicatore relativo a tutto il personale afferente all’Istituzione.