L’Università degli Studi di Palermo e Telefono Azzurro hanno siglato un protocollo d’intesa per la promozione, con attività di ricerca, formazione e prevenzione, della cultura del rispetto dei diritti dei bambini e adolescenti. Tra gli obiettivi principali del protocollo l’organizzazione di convegni, seminari, dibattiti e workshop dedicati alla salute mentale e al benessere psicofisico dei minori che si trovano a vivere situazioni di disagio, come bullismo e cyberbullismo, ma anche di violenze intra-familiari o online. Anche l’impiego delle nuove tecnologie tra i giovani sarà al centro di approfondimenti periodici che riguarderanno, ad esempio, la realtà immersiva del Metaverso, l’uso dei social media e i potenziali rischi e opportunità derivanti dall’innovazione tecnologica. Altro oggetto di indagine sarà la tutela dei dati personali del minore, necessaria per sensibilizzare i più giovani verso l’uso responsabile delle tecnologie digitali e dei social network.
Telefono Azzurro e l’Università di Palermo collaboreranno, inoltre, nella promozione e attivazione di stage e tirocini e realizzeranno congiuntamente pubblicazioni tecnico-scientifiche. Per il conseguimento degli obiettivi indicati nel Protocollo è stato istituito un comitato tecnico scientifico paritetico, composto da due membri per ciascuna delle parti. “La cultura dei diritti e la promozione delle attività di tutela per il benessere e il rispetto dei bambini e degli adolescenti sono assolutamente centrali per il nostro Ateneo – dice il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri – Con la sigla di questo protocollo con Telefono Azzurro, realtà che da decenni rappresenta un assoluto riferimento, rafforziamo il nostro doveroso impegno, che si sviluppa a livello sociale e scientifico, nei confronti delle giovani generazioni”.
“Siamo molto soddisfatti di aver firmato questo protocollo con l’Università di Palermo – commenta Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro – Sono convinto che sia sempre più necessario creare collaborazioni e sinergie per contribuire allo sviluppo di una cultura di attenzione e ascolto in favore di bambini e ragazzi e per rispondere più efficacemente ai bisogni specifici delle nuove generazioni”.