L’Azienda Vitivinicola Badenchini è stata fondata nel 1999 dai fratelli Paolo e Andrea Badenchini che ereditano la passione e l’amore per questo mestiere da una lunga tradizione familiare. Le nuove idee hanno permesso di coniugare la tradizione e l’innovazione, determinando una produzione a forte carattere personale. Tutte le uve provengono dai vigneti di proprietà dell’azienda e vengono vinificate nella propria cantina. Ad oggi l’Azienda Badenchini ha a disposizione, tra proprietà e conduzioni, un totale di circa 15 ettari di vigneti coltivati con uve Barbera, Bonarda, Malvasia, Ortrugo, Chardonnay, Cabernet Sauvignon e Merlot. L’azienda si trova in Emilia Romagna, sulle colline nel comune di Ziano Piacentino. La geografia dei Colli Piacentini è caratterizzata dai quattro affluenti del Po che ne disegnano le valli: Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda. Una terra fortemente legata alla tradizione enogastronomica, ricca di sapori, aromi, gusti, profumi, cultura e storia che saprà offrirvi molteplici itinerari alla scoperta di tutti i suoi tesori. Immersi nel rigoglioso paesaggio potrete assaggiare ottimi prodotti gastronomici (dagli insaccati piacentini – coppa, pancetta e salame – a formaggi e miele senza dimenticare i gustosi tortelli piacentini).
Abbiamo conosciuto in primis Andrea Badenchini che ci ha fatto sentire come a casa durante la Festa dell’Uva e la Valtidone Wine Fest in una domenica assolata e spensierata, ed è stato Paolo Badenchini, fratello nonché vicesindaco di Ziano Piacentino che poi ci ha accompagnato “a casa” cioè a Villa Luisa a Vico Barone, altro posto incantevole di cui vi parleremo in un prossimo articolo. Come abbiamo raccontato nelle puntate precedenti che potete trovare sul nostro canale youtube, Ziano Piacentino è il comune più vitato d’Italia per cui il vino è argomento di conversazione tanto quanto il tempo e i salumi con cui abbinare il vino anzi i vini in questione. Ma andiamo per ordine. È stato proprio scoprire che tutti gli aderenti all’associazione 7 Colli Piacentini che ci ha portato a casa “Badenchini” dove Andrea ci ha preparato i Batarò di cui ci ha lasciato la ricetta, la grande sorpresa dove incontrare tutti, o quasi gli intervistati per i documentari che abbiamo creato per questa associazione, nata per tutelare, salvaguardare e rilanciare un territorio che parla di infiniti vigneti declinati in sinuose vallate, rocche, castelli, in percorsi pedo ciclabili e un’ accoglienza con strutture perfettamente orientate nel territorio. Siamo quasi a metà dei produttori e le loro storie e qui finalmente pubblichiamo la ricetta del Batarò.
Il Batarò o pane piacentino, ricetta della Val Tidone, è il tipico pane piacentino che si prepara soprattutto nella zona della Val Tidone; è un pane basso, che si sposa benissimo con i salumi tipici della tradizione emiliana. La ricetta del batarò: 1 chilo di farina di grano tenero, farina di mais in percentuale variabile tra il 10 e il 30% a seconda dei gusti, 25 g di lievito di birra, 500 ml di acqua, 50 g di olio extravergine d’oliva, 10 g zucchero, 20 g di sale, Scottare la farina di mais con una parte di acqua, bollente e salata, e mescolare finché non si sarà assorbita tutta. Una volta che il composto si sarà raffreddato, unirlo alla farina di grano tenero, mescolare e aggiungere il lievito di birra precedentemente sciolto in una ciotola d’acqua tiepida con un cucchiaino di zucchero. Amalgamare il tutto, unire il resto dell’acqua e impastare fino a ottenere un composto morbido, ma compatto. Lasciare lievitare per un paio di ore circa. Una volta che la massa sarà raddoppiata, impastare di nuovo e far lievitare per un’altra mezz’ora. A questo punto formare delle palline grosse quanto un pugno e stendete la pasta, tirarla con un matterello, batterla (da cui il nome) e infornare. Aspettare che si gonfi, poi girarlo e aspettare ancora qualche minuto.
L’obiettivo dell’azienda Badenchini è condurre i propri vigneti come previsto dai disciplinari di lotta integrata per fornire un vino rispettoso dell’ambiente circostante e del consumatore finale. Sia la potatura secca che quella verde sono le operazioni colturali più importanti, già dal primo anno di vita della barbatella, e sono seguite personalmente dai proprietari. Di grande importanza sono anche le successive operazioni colturali (legatura, cimatura, defogliazione e dirado), che vanno eseguite nel migliore dei modi rispettando le varie fasi fenologiche. Altro aspetto al quale l’azienda presta la massima cura è la vendemmia, scegliendo accuratamente le uve e mantenendole, con tutte le precauzioni del caso, il più integre possibile sino al loro arrivo in cantina. Nella nostra zona l’epoca di vendemmia si svolge nel mese di settembre iniziando dalle uve bianche per poi seguire con le uve rosse.
Paolo Badenchini: “Siamo nella località di Albareto di Ziano Piacentino. Noi rappresentiamo la quarta generazione di Barbera, Bonarda, Malvasia, e Ortrugo, come coltivazione di vigneti autoctoni il nostro è un terreno argilloso, calcareo, bello fresco, per questo i bianchi vengono molto bene: il nostro Malvasia è sempre sulla cresta dell’onda premiato un po’in tutta Europa, a Francoforte, Merano, Verona sulle varie guide AIS e non solo, pensiamo che questo vino abbia uno sviluppo futuro in Italia e all’estero. Si parlerà sempre di più Malvasia fermo, attualmente, si fa tantissima Malvasia frizzante, che in Val Padana i vini frizzanti hanno una storia antica ma presto diventeremo DOCG e quindi anche il fermo avrà il suo perché. Produciamo il Gutturnio che è l’unione tra Bonarda e Barbera, e abbiamo ripreso da alcui anni a produrre il Gutturnio Superiore, che ha preso diversi premi non avendo niente di meno di altri vini più coronati, almeno così così ci dicono i nostri estimatori”.
Andrea ci racconta di come il loro vino nel 1981 è stato apprezzato dal papa Giovanni Paolo II reduce dall’attentato: si trovava in ospedale dove una loro zia era direttrice e quindi ebbe la possibilità di fare assaggiare il vino a Sua Santità e alle sue guardie trovandolo veramente di loro gusto. “Una gioia grande per mio padre e per tutta la famiglia!!!”
I fratelli Badenchini producono 13 etichette https://www.badenchini.com/vini-colli-piacentini/
Noi ve ne riportiamo tre che abbiamo assaggiato con loro.
Gutturnio Superiore DOC
Tipo: Vino rosso fermo
Uvaggio: 55% Barbera – 45% Croatina
Anno impianto: 1990
Sistema di allevamento: Guyot
Terreno: Medio impasto, argilloso
Resa media per ettaro: 70 HL
Gradazione alcolica: 13,0 % vol.
Temperatura di servizio: 18° C
Caratteristiche organolettiche: colore rosso rubino brillante. Aroma fresco, vinoso, fruttato. Sapore ricco, corposo e persistente.
Abbinamenti: vari tipi di salumi, formaggi stagionati, arrosti.
Ortrugo frizzante dei Colli Piacentini DOC
Tipo: Vino bianco frizzante
Vitigno: 100% Ortrugo
Anno impianto: 2001
Sistema di allevamento: Guyot
Terreno: Medio impasto, calcareo
Resa media per ettaro: 90 HL
Gradazione alcolica: 11,0% vol.
Temperatura di servizio: 8-10° C
Caratteristiche organolettiche:colore giallo paglierino, aroma fresco e delicato, che ricorda la mela; sapore asciutto, sapido, pulito e vivace
Abbinamento: aperitivi,zuppe di verdura, zuppe di pesce, piatti di pesce.
Malvasia frizzante Colli Piacentini DOC
Tipo: Vino bianco frizzante
Vitigno: 100% Malvasia di Candia aromatica
Anno impianto: 1995
Sistema di allevamento: Guyot
Terreno: Medio impasto, calcareo
Resa media per ettaro: 90 HL
Gradazione alcolica: 11,5% vol.
Temperatura di servizio: 8-9° C
Caratteristiche organolettiche: colore giallo paglierino brillante, al naso è fresco e intenso, e presenta sentori di menta, frutto della passione e lyches. Il profumo ha un aroma intenso di Malvasia. È un vino aromatico secco, fragrante, piacevolmente complesso, persistente, rotondo e strutturato.
Abbinamenti: salumi, antipasti gustosi, formaggi mediamente stagionati , piatti di pesce.
Appunti sul Gutturnio
Interessante la storia del suo nome: deriva dal “Gutturnium”, antica coppa d’argento in uso ai tempi dei romani, in cui questo vino veniva bevuto a fine pasto in condivisione tra i commensali, in segno di fraternità e amicizia. Secondo una tradizione più recente, il Gutturnio viene servito all’interno di una ciotola bianca di ceramica.
Il Gutturnio è senza dubbio il re dei vini dei Colli Piacentini. Un rosso corposo, degustabile in 3 varianti: Frizzante, Superiore e Riserva. Per una maggiore qualità e autenticità, il Gutturnio Classico è prodotto nelle zone tipiche e storiche della DOC, ovvero l’area collinare dalla Val Tidone alla Val d’Arda.
Il Gutturnio Frizzante DOC ha il colore rosso e brillante di un rubino. È un vino fresco e originale, dall’odore vinoso e caratteristico e con un sapore secco e abboccato, ideale per accompagnare i nostri salumi piacentini DOP. Ha un grado alcolico di 12°.
Il caratteristico Gutturnio Superiore e Classico Superiore DOC si presenta con un intenso colore rosso rubino. Ha un sapore secco e tranquillo che lo rende un vino particolarmente fine, con un grado alcolico di 12,5°. Assaporalo insieme a formaggi e carni rosse.
Il raffinato Gutturnio Riserva e Classico Riserva DOC ha un profumo sapido e gradevole e un sapore asciutto e corposo. Il suo colore è il rosso rubino intenso, tendente al granata. È ideale per accompagnare selvaggina e carni saporite. La tipologia Riserva deve il suo nome all’invecchiamento di 2 anni, di cui almeno 6 mesi in botti di legno, per conservare più a lungo le sue migliori qualità. Viene prodotto solo in annate di particolare pregio per garantire al palato sapori unici e ha un grado alcolico di 13°.