Fondata nel 1907, Bersano è una delle cantine più storiche del Piemonte. Grazie alla visione innovativa di Arturo Bersano, l’azienda ha saputo valorizzare il potenziale delle uve autoctone, puntando sulla selezione e sulla capacità del vino di esprimere il territorio. Quella posata da Arturo fu solo la prima pietra un cammino che, dal 2021, prosegue con determinazione sotto la guida esclusiva delle quattro sorelle Massimelli, la cui leadership femminile e l’approccio manageriale aggiunge una nuova consapevolezza a questa grande eredità.
Il rilancio dell’azienda rappresenta un vero e proprio percorso di evoluzione testimoniato da investimenti importanti, unendo le competenze secolari con le sfide contemporanee di sostenibilità e innovazione, caratterizzato da una forte spinta verso l’eccellenza, mantenendo sempre al centro il valore dell’identità territoriale. Questo impegno è testimoniato da una crescita del fatturato distribuito in 40 paesi. L’azienda è inoltre in fase di espansione, sia in termini di produzione, sia per la presenza sui mercati esteri, consolidandosi come uno dei produttori di riferimento del Piemonte. Questo percorso è già stato riconosciuto dalla critica, con numerosi attestati ricevuti negli ultimi anni, che confermano la dedizione di Bersano nel raggiungere nuovi traguardi nel panorama vinicolo.
2024: un anno di grandi investimenti e risultati
Il 2024 si è rivelato un anno di grandi soddisfazioni per Bersano, confermando l’alto livello qualitativo raggiunto e il suo ruolo di rilievo nelle diverse denominazioni. Il Nizza DOCG “Cremosina” annata 2021 ha ottenuto il prestigioso “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso; il Nizza Riserva DOCG “Generala” annata 2019, selezionato tra i vini del G7 di Siracusa, ha ottenuto le 4 Stelle dal Touring Club Italiano, inserendolo tra i top 300 vini italiani, oltre ad aver ricevuto 92 punti da Wine Enthusiast e 92 punti da Falstaff. Un altro importante riconoscimento è stato il Barolo DOCG “Badarina” annata 2017, premiato con i prestigiosi 5 Grappoli da Bibenda. La Barbera d’Asti DOCG “4 Sorelle” annata 2022 ha ricevuto 93 punti da Wine Enthusiast.
Questi premi non sono soltanto testimonianza della qualità dei singoli vini, ma rappresentano il successo del percorso intrapreso da Bersano: “Dal 1907 Bersano ha una visione: preservare il meglio della cultura vitivinicola e conviviale di Langhe e Monferrato e diffonderla nel mondo. È un obiettivo ambizioso: per molti, una missione impossibile – per noi, una promessa da mantenere, giorno dopo giorno. Il vino è espressione di una cultura profonda, con le radici piantate in valori preziosi: la lungimiranza, la pazienza, la convivialità, il gusto delle cose buone, fatte con cura.” racconta Federica Massimelli, Presidente e Amministratore Delegato.
Guardando al futuro, Bersano continua a crescere e a sviluppare il suo potenziale “Abbiamo ancora un grande possibilità di crescita, che stiamo sviluppando in diversi ambiti aziendali. Grazie alla nostra struttura, alla varietà dei prodotti e alla ricca storia che portiamo sul mercato, siamo un’azienda completa e complessa. Per quanto riguarda l’ospitalità, disponiamo di due musei storici e dieci cascine, che sono poli di riferimento per il turismo – un incontro a 360° con Langhe, Roero e Monferrato. Abbiamo la responsabilità di conservare il valore di una cultura agricola che è cuore della nostra identità e vogliamo onorare chi è venuto prima di noi: da sempre custodiamo l’eredità vitivinicola e conviviale di Langhe e Monferrato e la diffondiamo nel mondo. Produciamo vini così legati all’essenza del Piemonte da non temere il passare del tempo – iconici ieri, iconici domani.” spiega Federica Massimelli.
Preservare, sì ma anche innovare: “Per il 2024 possiamo parlare di una vendemmia totalmente innovativa, per sviluppare al meglio i cru e le riserve” racconta Federico Orione, Chief Marketing Officer. “Tra gli investimenti recenti più significativi figurano nuovi macchinari di ultima generazione. Inoltre, negli ultimi due-tre anni, l’organico aziendale è stato potenziato con l’inserimento di nuove figure professionali, tra cui un hospitality manager per dare ancora più attenzione ai visitatori e nella rete di distribuzione, con l’inserimento di nuove figure, ricercando accordi con nuovi importatori e agenti, per affrontare con sempre più successo le sfide del mercato globale.”
Un Patrimonio Vitivinicolo di Eccellenza
Sono 230 gli ettari sotto la cura di Bersano – uno dei più ampi patrimoni vitivinicoli privati in Piemonte. Le 10 cascine attorno alle quali si sviluppano la maggior parte degli ettari si ispirano al modello dei clos francesi, dove l’identità del vitigno è strettamente legata al terroir circoscritto.
“Da secoli, la cascina è al centro della tradizione rurale piemontese. Questi insediamenti non rappresentano solo la cultura agricola della regione, ma sono veri e propri landmark territoriali, con suoli omogenei e microclimi coerenti, le cui peculiarità plasmano l’identità dei nostri vini.” racconta Federica Massimelli, Presidente e Amministratore Delegato di Bersano.
Il cuore della produzione risiede nelle varietà autoctone del Piemonte, ciascuna delle quali racconta una storia unica e complementare di questa terra. Le uve Barbera provengono dalla zona di Nizza Monferrato, il più vocato alla produzione di Barbera d’Asti. Il Nebbiolo, coltivato nelle Langhe, dà vita alla più classica espressione del Barolo. L’autoctono Ruchè è coltivato nella sua terra d’elezione, le colline di Castagnole Monferrato, dove è stato riscoperto e portato all’eccellenza. Il Brachetto e il Moscato, invece, maturano al sole delle colline dell’Astigiano, conferendo ai vini freschezza e profumi inconfondibili.
Per noi, il Piemonte e la qualità vengono prima tutto. Ogni grappolo viene selezionato con cura per garantire un’espressione autentica del territorio, consentendoci di mantenere una qualità costante anche nelle annate più sfidanti.” spiega Federico Orione, Chief Marketing Officer di Bersano.
Bersano: la cultura della convivialità
Avvocato di formazione, vignaiolo per passione, Arturo Bersano fu uno dei primi produttori a credere nell’importanza del vigneto, del territorio e delle radici culturali del vino, che studiò nei suoi aspetti materiali, antropologici e conviviali: è a lui (e ai suoi straordinari Musei) che si deve una delle più importanti opere per la salvaguardia delle tradizioni contadine piemontesi, oggi portata avanti dalla famiglia Massimelli
Il Museo delle Contadinerie, progettato nel 1950 e realizzato nel 1961, è uno dei più importanti musei italiani dedicati alla vita rurale e vitivinicola, parte integrante dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte, dal 2014 Patrimonio Mondiale UNESCO, che include all’interno del distretto numerose testimonianze legate alla cultura contadina e del vino. Tra i pezzi esposti, alcuni maestosi torchi del XVIII secolo sono un simbolo tangibile della storia del vino in Piemonte.
Accanto al museo, la Raccolta delle Stampe Enoiche conserva oltre quattro secoli di testimonianze legate al vino, tra cui stampe, disegni, incisioni e libri rari. Questo patrimonio racconta l’evoluzione del vino non solo come prodotto, ma come simbolo culturale, in un viaggio che intreccia arte, poesia e tradizione.