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La cantina Caiarossa come galleria d’arte

Caiarossa accoglierà due installazioni site-specific a cura degli artisti Samuel Rosi, in arte Muz, con un live painting in cantina e il racconto su carta di Enrico Bani con le vinacce

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Nell’ambito del Festival “la Collina delle Fiabe”, promosso dal Comune di Riparbella in collaborazione con Start Attitude e il curatore Gian Guido Grassi, sabato 5 ottobre, le cantine Caiarossa, la Cava, Prima Pietra e Quercia Luce si uniscono trasformandosi in un vero e proprio network artistico, accogliendo artisti contemporanei e installazioni site-specific. Caiarossa apre le porte all’opera murale di Muz e a quella su carta di Enrico Bani.

“Il Sentiero del vino di Riparbella” condurrà i visitatori in un viaggio attraverso i panorami suggestivi di questo borgo della Costa Toscana alla scoperta di alcune delle cantine più importanti di questo territorio, tra cui appunto Caiarossa, con uno speciale tour in partenza alle ore 10 e alle ore 15 (il ritrovo sarà presso l’ufficio turistico di Riparbella in piazza del Popolo).

In particolare, Caiarossa accoglie i lavori di Samuel Rosi, in arte Muz ed Enrico Bani. L’opera di quest’ultimo si sviluppa integrando la sua visione con l’utilizzo della vinaccia, oggetto di scarto nella produzione del vino, massa biodegradabile. L’artista racconta così la sua opera: “la vinaccia è variabile nel tempo, qui prende un nuovo corpo e diventa elemento segnico e cromatico sulla carta. L’opera si basa su uno studio che vuol porre al suo centro la scrittura, più precisamente la sua particella elementare, la lettera, che emancipata dal suo ruolo comunicativo si astrae in un segno grafico e materico nello spazio mediante una regressione e decostruzione dell’elemento tipografico fino a trasportarlo in una visione primordiale segnica”.

La struttura dell’installazione, inoltre, si collega allo spazio circostante della cantina grazie all’utilizzo di piccoli elementi metallici “che riportano lo spettatore a quella visione industriale, difficile da trovare immersi in questa realtà locale toscana di produzione del vino, fatta di vigneti, colline e panorami immersi nella natura”.

Il live painting di Samuel Rosi invece prende spunto da un bucchero etrusco, una caraffa comunemente utilizzata per il vino. “L’idea è stata quella – spiega l’artista- di collegare il territorio, conosciuto come Costa degli Etruschi, con la mansione del luogo attraverso il disegno. L’esecuzione vede utilizzato un prodotto in grado di creare un rilievo, previa applicazione di uno stencil, sul muro. Una volta ottenuto il disegno, viene riutilizzato il medesimo colore di fondo. L’opera sarà visibile grazie al gioco di contrasto chiaro/scuro creato dalla luce sul muro”.

Il percorso espositivo continua in cantina ammirando altre opere dei due artisti.

 

 

Enrico Bani, nato nel 1996, si è laureato presso la Scuola di Grafica dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. Si è dedicato durante il suo percorso di studi alla ricerca nel campo della grafica d’arte contemporanea integrando la tradizione con la contemporaneità, ha studiato le nuove tecniche calcografiche. L’artista pone al centro della sua ricerca la lettera che, emancipata dal suo ruolo comunicativo, si astrae in un segno grafico e materico nello spazio.

Samuel Rosi, in arte Muz, nato nel 1995 a San Miniato.  Si è laureato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive e lavora a Cerreto Guidi. Provenendo dal contesto dell’arte urbana, ha sviluppato un’attrazione verso il paesaggio contemporaneo, un luogo privo di orizzonti e capace di prestarsi ad ogni tipo di elemento costitutivo. Il paesaggio urbano diventa così un modo per ripensare lo spazio come un insieme di relazioni, un supporto su cui intervenire. All’interno di una contemporaneità progettuale il paesaggio acquisisce rilevanza: diventa un nuovo paradigma del progetto contemporaneo.

 

 

CAIAROSSA

L’energia della natura trova slancio e riparo vicino al borgo medievale di Riparbella, sulla Costa Toscana: la vegetazione rigogliosa, gli alberi da frutto, gli olivi, gli ortaggi e le piante aromatiche restituiscono il colore, i profumi e la meraviglia di un territorio unico, quello in cui sorge Caiarossa. Una luce magica di giorno, dovuta al riverbero dei raggi del sole sul mare in lontananza, un cielo stellato di notte, la suggestione è grande e abbraccia la cantina, rossa come il centro della terra, appoggiata sul versante sud-ovest della collina.

Era il 2004 quando Eric Albada Jelgersma decide di acquistare una tenuta in questa parte speciale d’Italia, portando con sè le conoscenze sviluppate negli anni a Bordeaux, con Château Giscours, nota azienda vinicola nella denominazione Margaux della regione francese di Bordeaux.

Eric Albada si innamora infatti di questa piccola ma bellissima cantina, immersa nella macchia mediterranea, sul versante occidentale di una collina che si affaccia sul mare. Oggi, i suoi figli Dennis, Derk e Valérie proseguono sulle orme del padre e continuano a lavorare alla ricerca della massima precisione nella produzione dei vini.

Questa ricerca è volta alla massima connessione con il ritmo della natura, ed è per questo che fin dalla sua nascita la cantina segue i principi dell’agricoltura biodinamica, con l’obiettivo di aumentare la vitalità e la resilienza del terreno. I vini Caiarossa sono unici: raffinati blend delineano una ricerca tra sperimentazione ed equilibrio. Un’armonia che restituisce l’interpretazione virtuosa del territorio con occhi francesi.

 

 

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