venerdì 20 Dicembre, 2024, 9: 46 CET
12.7 C
Catania
HomeProvinceTrapaniValle del Belice: le Tenute Vaccaro e la ricostruzione di Salaparuta

Valle del Belice: le Tenute Vaccaro e la ricostruzione di Salaparuta

Questa storia documentata nella video intervista inizia negli anni '70 quando Giacomo Vaccaro e sua moglie Caterina acquistano un piccolo podere a Salaparuta, in un'area nella Sicilia sudoccidentale devastata dal terremoto del 1968. Qui scelgono di costruire il loro futuro con un'attività strettamente legata all'amore per quella terra stupenda e ferita, e iniziano a dedicarsi alla coltivazione della vite…

Le Tenute Vaccaro si estendono nella Valle del Belice a pochi chilometri dal paesino di Salaparuta. La foce del fiume Belice si trova nel comune di Castelvetrano in provincia di Trapani. Nella prima metà degli anni ottanta il Consorzio per l’Alto e Medio Belìce ha costruito uno sbarramento sul Belìce Sinistro, ai piedi della Rocca di Entella, dando vita a un invaso artificiale, il lago Garcia, oltre a risolvere molti  problemi di irrigazione è divenuto un punto di riferimento per lo svernamento degli uccelli migratori. L’area della Valle del Belìce è stata frequentata e popolata sin dalla preistoria ed è ricca di siti archeologici. Ha conosciuto l’insediamento di Sicani, Elimi, Fenici e Greci, un passato di cui rimangono imponenti rovine e manufatti come necropoli e megaliti. Ma la nostra storia è incastonata in un passato più recente e doloroso…

Pubblicità

Questa storia inizia negli anni ’70 quando Giacomo Vaccaro e sua moglie Caterina acquistano un piccolo podere a Salaparuta, in un’area nella Sicilia sudoccidentale devastata dal terremoto del 1968. Qui scelgono di costruire il loro futuro con un’attività strettamente legata all’amore per quella terra stupenda e ferita, e iniziano a dedicarsi alla coltivazione della vite.

Catia Vaccaro figlia di Giacomo e Caterina ci racconta una storia siciliana che è ancora presente nella “tradizione” di famiglia. Stiamo parlando del terremoto del 1968 un tragedia così “recente” che rappresenta da un punto di vista psicologico e sociale comunque un bagaglio di storie, credenze, leggende e cancellazione delle memorie e delle radici: Salaparuta non ha un centro storico e accanto al nuovo paese ci sono i ruderi a testimoniare che prima le radici c’erano ed erano forti e presenti a cominciare dalla chiesa Madre di cui resta qualche foto in bianco e nero. Ma meno male che la bellezza della natura e del fiume Belice ti fa dimenticare ogni cosa…ed è anche vero che la “distruzione porta la costruzione”, e noi di Catania, distrutta otto volte e sempre ricostruita, conosciamo bene la storia dell’Araba Fenice che rinasce sulle proprie ceneri!!! Ma un conto è come sempre vedere queste cose sui libri o in televisione, un conto è conoscere chi c’era, chi ha subito questa terribile disgrazia e come è riuscito a risollevarsi. Per tornare al discorso che siamo siciliani ma non conosciamo il nostro territorio che è immenso, illuminato, cangiante e affascinante.

Catia Vaccaro: “Vedi questa fila di alberi più alti che ripercorrono in maniera sinuosa le viti, quello è il letto del fiume Belice che va a sfociare a Selinunte e quindi si sposa col mare… anticamente era un fiume navigabile. Dove ora si estendono i nostri Vigneti non erano altro che le sponde del fiume tant’è che sono caratterizzati dalla presenza di ciottoli a forma sferica tondeggiante levigati dall’acqua. Pare che la Sicilia fosse tutta navigabile, vedi questa striscia che diventa specchio d’acqua e quando ci sono diciamo piogge molto abbondanti si inondano diventano fonte di presenza di sostanze nutritive tanto da creare i vini dal sapore riconoscibile. Dopo il terremoto del ‘68 papà e mamma maturano l’idea di ricominciare dalla terra. Si ritrovarono in una notte senza casa e senza famiglia, perché c’erano tanti dispersi veramente, quando si dice senza nulla. Iniziarono a dedicarsi alla coltivazione della vite nel frattempo, papà ha iniziato a fare tantissimi altri lavori tant’è, che durante il periodo della ricostruzione delle baracche, dove si andò a stare per un bel po’ di anni dopo il terremoto, lui fece l’imprenditore edile; poi aprì un mobilificio, tutti avevano bisogno di acquistare mobili! E infine aprì il primo supermercato a Salaparuta. Poi nel 1999 iniziò l’attività vera e propria dopo anni di cantine sociali di impegno per la cittadinanza, le troppe beghe tra i paesani, lo portarono all’insofferenza. “La gente litiga quando sta meglio”, questo lo diceva mio padre, e visto che tutti stavano “meglio”, decise di mettere su l’Azienda Vaccaro”.

Così le generazioni discendenti iniziano ad occuparsi dell’azienda, i figli Catia e Carmelo e i nipoti Luigi e Caterina. Ma lo storytelling della video intervista di famiglia racconterà sicuramente di più di quello che possiamo descrivere.

Catia Vaccaro anche lei è una Donna del Vino socia militante e si occupa di mantenere viva la voce delle donne all’interno del mondo del vino dove gli uomini sono spesso ai posti di comando: “Diciamo che qui alle Tenute Vaccaro siamo fifty fifty, metà e metà, non si dice così, tipo “l’altra metà del cielo”? bisogna capire se l’altra metà siamo noi o sono loro, i maschi gli uomini Vaccaro o le femmine le donne Vaccaro…

Io direi sempre per deontologia professionale, come psicologa intendo,  che la famiglia Vaccaro ha sempre l’asso nella manica che come ogni capostipite e patriarca è arrivato alla fine della nostra visita in azienda, e a “cavallo” per giunta…dopo che i suoi ospiti sono stati accolti tra cibo, vino, racconti e  amabilmente intrattenuti dalla sua “stirpe” ben gentile, competente e radiosa pronta ad accogliere ogni figliuol prodiga che bussa alla loro porta!

I vini sono tanti e tutti interessanti sia nella storia che nella produzione, ci siamo dedicati a quelli degustati.

I valori di rispetto (Timè), orgoglio (Eycos), saggezza (Sofè) e famiglia (Zoe) abbiamo dedicato, utilizzando gli originali termini greci, la nostra linea di alta gamma: il vino di eccellenza diventa mezzo di comunicazione alla riscoperta di sentimenti alti da condividere.

TIME’
Classificazione: DOC Salaparuta Varietà: 100% Grillo. Terreno: Terreni alluvionali e profondi, di medio impasto. Buon contenuto di sostanza organica. Vinificazione: Vinificato in acciaio inox per circa 20 giorni a 12-14 C°. Segue affinamento in bottiglia. Caratteristiche organolettiche: Timè è il vino che rappresenta il rispetto: un delizioso ed intrigante Grillo siciliano. Al naso si evidenziano piacevoli note di limone e frutti tropicali. Al palato è amabile e riflette sentori fruttati. Sul finale un delicato retrogusto di vaniglia. Abbinamenti: Pensato per accompagnare le cene primaverili in compagnia gustando pietanze a base di pesce: tonno fresco con crema di aceto balsamico e pomodorini con basilico. Vi farà ricordare il vento di tramontana e l’odor di zagara della nostra amata terra.

EYCOS
Classificazione: DOC Salaparuta Varietà: 70% Catarratto 30% Chardonnay. Terreno: Terreni alluvionali e profondi, di medio impasto. Buon contenuto di sostanza organica. Vinificazione: Entrambe le varietà vengono vinificate in silos di acciaio inox per circa 20 giorni: il catarratto a 12-14 C°, mentre lo chardonnay a 14-16 C°. Segue affinamento in barrique. Caratteristiche organolettiche: Eycos è un vino che esprime fierezza d’animo: l’orgoglio con il suo fascino ed i suoi segreti…Rotondo in bocca, elegante, equilibrato ed armonico, presenta una notevole persistenza sia olfattiva che gustativa. Questo bland esprime intriganti note di cedro, frutti tropicali ed un palato armonico e vellutato. Abbinamenti: Sotto le luci di un sunset siciliano caldo ed estivo o ovunque tu sia; con gli amici o con la dolce metà, è perfetto per aperitivi e con portate a base di pesce come ostriche e aragoste.

SOFE’
Classificazione: DOC Salaparuta. Varietà: 100% Nero d’Avola. Terreno: Terreni alluvionali e profondi, di medio impasto. Buon contenuto di sostanza organica. Vinificazione: Raccolto a maturazione fenolica, viene lasciato macerare per 15-18 giorni a 26 C° con rimontaggi giornalieri. Dopo la svinatura, affina in botti di rovere francese Caratteristiche organolettiche: Nato dalla sapienza ed esperienza dei nostri vignaioli più attenti, Sofè è il risultato di una attenta selezione di uve e combina deliziosi sentori di ciliegia e note erbacce e speziate. Abbinamenti: Perfetto nell’abbinamento a primi piatti a base di carne: busiate fresche con crema di zucca gialla e salsiccia pepata. Pensato per allietare le fredde giornate invernali, questo vino vi regalerà avvolgenti note di saggezza.

ZOE
Classificazione: DOC Salaparuta Varietà: 70% Nero d’Avola 30% Merlot. Terreno: Terreni alluvionali e profondi, di medio impasto. Buon contenuto di sostanza organica. Vinificazione: Il processo di macerazione dura 15-18 giorni a 26 C°. Dopo la svinatura affina in tonneaux fino a raggiungimento delle caratteristiche ricercate. Caratteristiche organolettiche: Elegante e sontuoso come un vecchio ritratto di famiglia che sa di possedere un misterioso fascino. Corposo e persistente come i forti legami di un’ autentica famiglia siciliana. Abbinamenti: Suadente e delicato, questo vino è perfetto per pranzi elaborati a base di selvaggina come lacerto di vitello su mousse di funghi, carote e sedano: un dono della natura reinterpretato dall’uomo per accompagnare le occasioni importanti.

Copyright SICILIAREPORT.IT ©Riproduzione riservata

Clicca per una donazione

Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Capo Redattore Psicologa e sessuologa
Articoli correlati

Iscriviti alla newsletter

Per essere aggiornato con tutte le ultime notizie, le novità dalla Sicilia.

Le Novità di Naos

Il mensile di cultura e attualità con articoli inediti

- Advertisment -

Naos Edizioni APS

Sicilia Report TV

Ultimissime

Dona per un'informazione libera

Scannerizza QR code

Oppure vai a questo link

Eventi

Le Rubriche di SR.it

Vedi tutti gli articoli